Durnwalder alle imprese: taglieremo di più

Secondo indiscrezioni l'obiettivo è una riduzione del 5% dei provinciali pari a 1.000 dipendenti


Mirco Marchiodi


BRUXELLES. «E' vero dobbiamo fare di più». Durnwalder risponde così alle critiche degli imprenditori che ieri, dalle pagine del nostro giornale chiedevano, alla Provincia di ridurre ulteriormente la spesa pubblica. «Taglieremo di più dei 550 posti previsti e in tempi più brevi». «Basta immobilismo, non chiediamo soldi, ma le riforme sono necessarie»: così il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan dopo l'assise di Confindustria di sabato scorso. «Basta proclami, la Provincia deve finalmente passare dalle parole ai fatti e iniziare a risparmiare. Gli annunciati tagli del 3% non bastano, noi siamo arrivati al 15%», ha ribadito il suo vice Vinicio Biasi. Gli appelli del mondo economico stavolta non cadono nel vuoto. Il presidente Luis Durnwalder già lunedì, assieme all'assessore al personale e all'industria Thomas Widmann, aveva fatto pressing sugli altri colleghi di giunta: «Sui risparmi siamo indietro, dobbiamo accelerare», l'ordine dato a tutti gli assessori. Ma alle imprese non bastano i risparmi minimi imposti dal patto di stabilità e obbligatori per legge, visto che la Provincia li ha anche recepiti all'interno della propria finanziaria.

«Al settore privato si continua a chiedere molto di più», accusa Biasi. Da Bruxelles, dove si trova per la seduta del comitato delle Regioni, Durnwalder si dice completamente d'accordo con le aziende secondo le quali gli oltre 18 mila dipendenti provinciali sono un lusso che non ci si può più permettere. «E sono d'accordo anche - aggiunge Durnwalder - quando si dice che non bastano 555 posti in meno. Le trattative sono in corso, ma io sono del parere che dovranno essere un numero molto più consistente». Quanti in più Durnwalder non lo vuole dire,, ma un'ipotesi alla quale si sta lavorando è quella di una riduzione più vicina al 5% che al 3%. Fonti della Provincia azzaradano un migliaio di posti. Ma dove c'è lo spazio per recuperare? «Escludo la scuola - dice Durnwalder - ma solo per quanto riguarda il personale docente, mentre c'è margine di manovra sul personale amministrativo (2.800 persone in tutto, ndr). Ed escludo anche il settore sociale. Ma deve essere chiaro a tutti che se non possiamo risparmiare su questi settori, dovremo tagliare di più su altri. L'obiettivo complessivo dev'essere raggiunto». Già, ma entro quando? Perché poi c'è anche la questione dei tempi. Il presidente cittadino di Assoimprenditori Michele Libori chiede che la questione sia finalmente affrontata: «È inutile continuare a parlarci attorno, bisogna finalmente agire», dicono le imprese. E anche su questo, Durnwalder concorda: «In questi primi mesi dell'anno - ammette - abbiamo fatto troppo poco. Non possiamo aspettare il 2015, la riduzione del personale deve iniziare da subito».

Eppure la giunta sembra andare proprio nella direzione opposta, visto che sono appena stati assunti 17 nuovi dipendenti. «Nessuna marcia indietro - sottolinea il presidente - ma solo la necessità di far fronte alle nuove competenze: dalla gestione della scuola Dante Alighieri ai servizi per i centri visite dei parchi naturali». Infine il problema della concorrenzialità su costi dei terreni e del lavoro. La prima tematica è già stata affrontata e dovrebbe trovare una parziale soluzione nella nuova normativa per le aree produttive che l'assessore Widmann ha inserito nella riforma urbanistica (abolizione degli espropri e più spazio alle iniziative private con un contestuale accorciamento dei tempi), mentre sulla seconda si dovrà lavorare a livello nazionale: la proposta presentata da Assoimprenditori è quella di detassare completamente gli straordinari. In questo caso, però, la risposta spetta al governo e non alla giunta provinciale.













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