Durnwalder: «Mai fatte pressioni sul Quirinale. Da Schuelmers solo bugie»

Il governatore altoatesino ammette di aver parlato con Napolitano del Procuratore regionale: «Ma non per i fondi riservati»



BOLZANO. «Non ho mai esercitato pressioni sul Quirinale e meno che meno in riferimento alla Corte dei conti di Bolzano». Lo ha detto il governatore altoatesino Luis Durnwalder commentando una serie di mail del procuratore della Corte dei conti di Bolzano Schuelmers ai propri superiori pubblicate dalla stampa.

Alcune frasi attribuite a Schuelmers, Durnwalder le ha definite «false e pronunciate in malafede». Lo scambio di battute si inserisce nel clima teso in atto tra la Corte dei conti e Durnwalder, oggetto da ultimo di un’inchiesta sull’uso del suo fondo riservato personale. «Durante un incontro con Napolitano lo scorso giugno l’ho semplicemente informato di alcuni problemi che riguardano inchieste della Corte dei conti, inchieste che però - ha sottolineato - non mi riguardano personalmente, e gli ho consegnato un promemoria. L’inchiesta sul mio fondo di rappresentanza è partita solo mesi dopo», ha specificato. «Ormai è la quarta, quinta volta che escono sui giornali notizie che gettano una cattiva luce su di me», ha detto Durnwalder.

Durnwalder ha spiegato che nel promemoria per il Quirinale v’era ad esempio un procedimento, «poi finito nel nulla», nel quale la Corte dei conti ipotizzava un danno erariale di 50 milioni per rimborsi da parte dell’Enel. «Nessuno vuole negare alla Corte dei conti il diritto di controllare. Se però si giunge a mettere un’ipoteca sui beni dei membri di una partecipata come è accaduto di recente per un’inchiesta su un aumento di capitale dell’aeroporto di Bolzano - ha concluso Durnwalder - presto non troveremo più nessuno disposto a ricoprire questi ruoli».













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