Durnwalder show, lezione di autonomia ai militanti della Lega

L’ex presidente ospite alla scuola politica del Carroccio «Regione da abolire, i trentini la smettano di avere paura»


di Maddalena Di Tolla Deflorian


TRENTO. «La Regione è senza competenze, è solo un costo ormai, possiamo eliminarla, lo dico da tempo. Le due Province devono andare a Roma e chiedere direttamente quello che serve»: così l’ex presidente provinciale Luis Durnwalder, ospite d’onore e mattatore ieri a Trento alla scuola politica della Lega nord, invitato dal segretario Maurizio Fugatti a parlare di autonomia ai quadri del Carroccio. Uno show, molto applaudito. La conferma di un feeling sbocciato ai tempi degli incontri tra Durnwalder e l’allora ministro Roberto Calderoli. In sala, all’Hotel Everest, sono intervenuti anche gli europarlamentari Elisabetta Gardini (Forza Italia) e Lorenzo Fontana (Lega).

Già l’apertura dell’intervento di Durnwalder è stato un proclama che alle orecchie dei leghisti è suonato come un balsamo: «Tutte le Regioni dovrebbero avere l’autonomia. Se in Italia si fosse attuato il federalismo, oggi avremmo risolto molti problemi». L’ex presidente ha poi chiarito la sua visione circa i lavori della Convenzione per la riforma dello Statuto, che sta lavorando in parallelo alla Consulta trentina: «Non ci sarà un Terzo Statuto - ha avvertito - serve però un aggiornamento delle competenze. Su questioni come urbanistica e paesaggio, telecomunicazioni, caccia e pesca, energie alternative, le cose sono molto cambiate: su questi temi oggi vogliamo trattare con Roma più autonomia. Ci devono restituire il maltolto».

Durnwalder ha quindi ribadito la sua visione: la Regione non ha futuro. «Ho sempre detto che le due Province devono andare a Roma a chiedere direttamente quello che serve. Sia noi che i trentini abbiamo ricavato un guadagno dall’autonomia, e oggi la collaborazione fra Trento e Bolzano è buona direi. A volte a Roma noi siamo percepiti un po' come quelli che vorrebbero andarsene e allora se interviene anche una richiesta da parte di Trento su certi temi, al governo arriva un messaggio rafforzato», così Durnwalder.

L’ex governatore ha poi chiosato: «I trentini devono smetterla di avere paura che togliendo l’ente regionale si perda anche l’autonomia. Certo, l’autonomia per i trentini è stata un regalo della vicenda della minoranza tedesca e ladina in Alto Adige». Qui è stato subito rimbrottato da Fugatti, sceso in difesa dell’autonomia trentina. Poi Durnwalder ha ripreso: «Abbiamo dimostrato che sappiamo governare bene il territorio. Non a caso l’Eurostat colloca l’Alto Adige al 19° posto fra le regioni europee, per quanto riguarda il Pil pro capite. La disoccupazione è bassa. Non è tanto diversa la situazione in Trentino direi. Dobbiamo saperlo spiegare bene all’esterno». A sorpresa all’Hotel Everest si è visto ieri anche il consigliere provinciale autonomista Walter Kasswalder, fresco di espulsione dal Patt e che, invitato da Fugatti, ha salutato Durnwalder con un «magari ci fossero politici di questa qualità in Trentino». Un messaggio per altre orecchie, hanno sussurrato in tanti. La sua presenza è stata interpretata come un segnale di possibili nuove alleanze in vista del 2018.

Kaswalder fa sapere che la sua nuova creatura politica ha già raccolto 1200 adesioni. Inevitabile un accenno allo scandalo dei vitalizi d’oro. Secco Durnwalder, uno degli ex consiglieri ed assessori in causa con la Regione: «Non abbiamo rubato nulla. Ciò che riceviamo ci spetta per gli anni di lavoro. Se un giudice mi dirà che devo restituire, lo farò». Dopo l’ospite sudtirolese e quello locale, l’intervento di Lorenzo Fontana, vicesegretario nazionale della Lega Nord ed europarlamentare.

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