Ebola, massima allerta in carcere

Anche a Bolzano da sabato le misure di prevenzione sono state rafforzate


di Alan Conti


BOLZANO. Guardia alta contro il possibile contagio di ebola anche in Alto Adige. A partire dal carcere dove le misure di prevenzione e attenzione da sabato sono state alzate ai massimi livelli. A deciderlo, oltre ogni messaggio di massima distensione, è stato direttamente il Ministero della Giustizia nella sua declinazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

Chiarissima, infatti, la nota che il provveditore reggente Enrico Sbriglia ha fatto pervenire ai responsabili sanitari delle strutture di detenzione di Venezia, Bolzano, Trento e Trieste.

Il Nord Est intero, insomma, chiamato a raddrizzare le antenne.

«Si invitano i responsabili delle strutture penitenziarie – si legge nel documento inviato, per la Ripartizione Sanità altoatesina, alla dottoressa Alessia Toniatti – a fornire, con cortese urgenza, tutte le migliori istruzioni al fine di rafforzare la tutela sanitaria del personale di polizia penitenziaria, del personale detenuto e di quanti, a vario titolo, si relazionano con la stessa struttura per evitare qualsiasi forma di contagio o sviluppo del virus ebola».

Il carcere, come sempre, rappresenta uno dei primi luoghi chiamati alla massima attenzione dai vertici sanitari: prevedibile sia solo il primo di una serie di avvertenze per raccomandare la massima cautela anche sul territorio altoatesino.

Nel frattempo, infatti, simili avvertenze sono arrivate negli ospedali e all’interno dei servizi di assistenza nel mondo del sociale.

Il virus, che ha un periodo di incubazione di 21 giorni, preoccupa diversi territori italiani e gli stessi infermieri, attraverso la loro organizzazione sindacale nazionale, hanno detto di sentirsi impreparati a gestire una possibile emergenza. Mancherebbero, infatti, precise indicazioni sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza e non a caso tra le vittime del contagio in Europa compaiono proprio diversi infermieri. Nemmeno la comunicazione del Ministero, per la verità, presenta particolari didascalie pratiche oltre un generico richiamo alla massima attenzione. Un allegato pare indispensabile. La scorsa settimana anche l’assessore alla sanità Martha Stocker ha tenuto un incontro informativo per sensibilizzare gli operatori potenzialmente coinvolti in caso di possibili contagi.

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