Bolzano

Ecco come Corso Libertà diventerà un boulevard

Una vera e propria mostra a cielo aperto. Le simulazioni della trasformazione dell’arteria con la scomparsa dei parcheggi, la riduzione della carreggiata e l'installazione di quattordici opere d’arte



BOLZANO. «Per far tornare corso Libertà quello che era non bastano più un tappeto rosso e qualche luce. Serve un’idea. Quella di farne una galleria è una bella idea». Thomas Rizzolli ha appena visionato il progetto di massima. Aggiunge, uno dei responsabili storici dell’Unione Commercio: «Così potrebbe diventare la prosecuzione effettiva dell’asse di via Portici -via Museo e tornare uno dei centri del centro».

Il rendering del futuro Corso Libertà, in effetti, è di grande effetto. La sede stradale su due sole corsie, i parcheggi in superficie spariti grazie al garage di piazza Vittoria.

Due linee di opere d’arte che corrono lungo tutto il viale: una visione da grande metropoli che mescola arte, modernità, vivibilità. Prende dunque corpo concretamente, anche nel confronto con le parti sociali lo scenario di un corso trasformato in mostra permanente a cielo aperto, una volta concluso il parcheggio di piazza Vittoria e tolte le auto dalla strada.

«Quando le cose belle entrano nelle città, e iniziano a condividere coi cittadini la loro presenza, tutto ne beneficia», dice a sua volta Silvia Spada, già direttrice del Museo civico e “creatrice” del museo del monumento e anche di quello delle Semirurali.

Nei giorni scorsi c’è stato un colloquio tra il sindaco e l’assessore Stefano Fattor, che è impegnato nella valorizzazione del nuovo corso possibile. «Dovrò prima di decidere, portare in giunta il progetto - dice Renzo Caramaschi - e verificare tutte le possibili criticità. Dall’impatto delle opere d’arte agli eventuali rischi di incidenti. Ma lo scenario va nella giusta direzione, quella di tornare a far vivere il corso».

Che lo stesso Rizzolli giudica un asse strategico non solo in senso urbanistico: «Immagino si possa a questo punto pensare anche ad una nuova pavimentazione. Come i cubetti usati per abbellire via Leonardo da Vinci. Unica richiesta, una volta attuato il nuovo garage Vittoria, quello di garantire comunque la movimentazione delle merci per i negozi e i bar. Che sarebbero a loro volta valorizzati da una trasformazione urbanistica di questo livello».

Perché al fondo di questo inedito progetto, c’è un ulteriore scenario: trasformare il corso in via a traffico limitato, con estensione dei marciapiedi e nuovi interventi. E tutto questo movimento fa intuire un’altra cosa: l’attuale sistemazione viabilistica, con ciclabili che intersecano i percorsi pedonali e questi ultimi che si ritrovano tra le auto, risulta sempre più in scadenza.

E la costruzione del parcheggio sotto piazza della Vittoria, sarà l’avvio di nuovi lavori in vista di una connessione del corso con il centro storico oltre il Talvera. Visto che, tra statue lungo i portici, museo del monumento e prossimo polo bibliotecario il futuro di quel quadrante urbano è tutto da riconsiderare.

«Qualunque iniziativa che porti a immaginare corso Libertà come luogo di incontro, di cultura e di commerci, in asse con via Museo - insiste Rizzolli - va nella giusta e auspicabile direzione. Già adesso so di persone che vogliono osservare da vicino quel gioiello razionalista. L’arte contemporanea sarà una ulteriore spinta a passare ponte Talvera e vivere quella parte della città».

Prossimo step: la discussione operativa intorno alla conciliazione opere d’arte - viabilita e pure la cura e la manutenzione delle opere stesse. Per le quali il Südtiroler Künstkerbund ha già pronte una serie di proposte. P.CA.













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