Ecco i nuovi «Pelikan» da 8 milioni di euro l’uno

Entrano in servizio domani: più sicuri, più veloci, maggiore autonomia di volo Saranno fondamentali nei soccorsi in alta quota. A bordo tutto è digitale


di Davide Pasquali


BOLZANO. Sono uguali identici, gialli, il muso pare quello di un’ape. All’interno, addio ad orologi, lancette e strumenti analogici. Avionica tutta e solo digitale. Costano 8 milioni di euro l’uno. Sono i due nuovi aeromobili dell’elisoccorso provinciale, in servizio da domattina. A differenziarli è soltanto il codice di registrazione, ossia la targa: la prima è «I-PEBZ» e sta per Italia Pelikan Bolzano. L’altra è «I-PEBX» e si riferisce al fratello gemello, in volo da Bressanone. Si tratta di due EC 145 T2 della Airbus, prodotti in una quarantina di esemplari all’anno. Il primo, il Pelikan 2, è arrivato da una settimana ed è stato utilizzato per le esercitazioni, ché medici, infermieri, paramedici e guide alpine devono impratichirsi. L’altro, il Pelikan 1, è arrivato alla base del San Maurizio ieri a mezzogiorno. Con grande emozione di tutto lo staff, tanto che Franz, il super infermiere tuttofare, con precisione certosina si è subito messo a personalizzare il nuovo giocattolone con gli adesivi dei soci di Heli: Croce bianca, Brd dell’Alpenverein e Cnsas del Cai.

A imporre il cambio di mezzi è stato l’Easa, l’ente europeo per l’aviazione. I vecchi BK 117 non rispettavano i più recenti standard in fatto di soccorsi.

I due nuovi mezzi hanno avuto una storia travagliata: gara indetta dalla Provincia due anni e mezzo fa, impugnata poi dalla Agusta: dopo aver perso l’appalto l’azienda ha vinto un ricorso al Tar, perché il bando pretendeva mezzi così hi-tech che ancora non erano in commercio... L’esito del giudizio è poi stato ribaltato due mesi fa dal consiglio di stato e così si è potuti partire. Per ora, si è in regime di prorogatio del contratto precedente con la Inaer di Colico (Lecco). Si dovrà decidere se rifare la gara o meno. Giuristi al lavoro. I vecchi elicotteri ormai erano ammortizzati, ergo il noleggio costava meno. Questi sono nuovi, sono costati una follia, ergo si dovrà sborsare il 25% in più rispetto ai sei milioni annui pagati dalla Provincia per elicotteri e piloti.

Questioni giuridico-economiche a parte, ciò che conta sono le macchine. Tanti i vantaggi. Primo: sono più spaziosi. Secondo: più finestre di dimensioni maggiori, anche sul portellone posteriore, dove prima non c’erano; tutto ciò facilita l’individuazione del luogo d’intervento e la ricerca dei dispersi. Terzo: il verricello lavora a velocità doppia; in questo modo il pericolo di incidenti viene dimezzato. Quarto: l’EC 145 è il più silenzioso della sua classe. Quinto: il rotore principale è più alto e quello di coda è completamente integrato nella scocca; ciò significa che aumenta di molto la sicurezza per le persone a terra; inoltre, il rotore di coda integrato preserva l’elicottero dal contatto con materiali vari, tipo la caduta massi in montagna. Sesto vantaggio: con 750 cavalli in più rispetto al BK 117, di cui l’EC145 è il modello successore, si sarà molto più sicuri durante gli interventi in alta quota. Esempio: prima, ai 3.900 metri della cima dell’Ortles, con atmosfera rarefatta e portanza bassa, se una delle due turbine avesse avuto un’avaria, ciao, si finiva di sotto. Ora, la seconda turbina sarà in grado di supplire, da sola. Unico neo: potrebbero volare di notte, gli EC 145. In Trentino, di notte, c’è in turno un elicottero. Ma lì hanno costruito e omologato 15 piazzole notturne illuminate e, accorpando davvero gli ospedali, hanno risparmiato, liberando così le risorse necessarie per l’aumento di ore volo. Da noi si aspetta che la politica capisca: meno ospedali, più elicotteri.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità