Ecco il coro che nasce da zero 

Non ha ancora un nome, ma ogni mercoledì accoglie chi ha passione e voglia di mettersi alla prova


di Inrica Tudor


BOLZANO. Il primo incontro è stato la settimana scorsa, per iniziare a conoscersi. Ma la porta, per entrare a far parte di un nuovo coro che sta per nascere da zero, si riapre anche questa sera alle 20.15. È un’idea promossa dal centro di formazione «Cesfor». L'appuntamento è ogni mercoledì presso la sala di «Sol Music», in viale Druso 297. Il primo incontro è stato per lo più di presentazione e introduzione generale, da oggi si inizia fare sul serio. Ovvero: a cantare. La scorsa settimana si sono presentati una ventina di aspiranti coristi, in maggioranza con esperienze musicali alle spalle. Roberta Manzini, docente di canto, è la maestra e responsabile del coro: «È tutto in divenire - spiega- sia per quanto riguarda i generi che si affronteranno (per i quali terrò conto anche dei suggerimenti e dalle proposte dei coristi), sia del tipo di gruppo che si verrà a formare». Insomma, è una squadra che parte da zero e in quanto tale tutta da scoprire e costruire nel tempo. «Il Cesfor aveva già avuto un coro parecchio tempo fa, rimasto attivo un paio di anni. L'esperienza era stata positiva e c'era sempre stata la voglia di farla ripartire - racconta Manzini -. Ho sempre avuto una passione viscerale per i cori, ho iniziato quando ero molto piccola e nonostante abbia fatto tante esperienze in ambito musicale, l'esperienza corale mi è sempre rimasta nel cuore. Ho sempre sognato di poter far partire un'iniziativa del genere e con Cesfor... ci siamo trovati! Sono tre anni che ne parliamo e finalmente siamo riusciti a partire». Il progetto si concluderà a maggio, con un saggio. «L'obiettivo finale comunque – precisa – ancor più di riuscire ad esibirsi e cantare bene, è che sia un'esperienza bella e positiva, un arricchimento per tutti». L'insieme di coristi al primo appuntamento era molto eterogeneo: giovani, adulti, donne, uomini. Tra loro Carol Trisorio: «Ho fatto due anni di canto corale a cappella all'università di Amburgo - spiega -, tornata a Bolzano mi piacerebbe riprendere, è interessante anche perché il coro si sta ancora plasmando, vediamo cosa ne esce». Anche Antonella Ruzzante canta in un coro da molti anni. «Un coro numeroso - racconta -. Mi piaceva l'idea di provare a vedere come si canta in una realtà un po' più piccola. Ho un'esperienza corale di trent'anni e penso che questa dovrebbe essere una cosa un po' diversa». Altre due ragazze, Clarissa Arena, componente di un gruppo musicale, e la sua amica Maria Francesca Gimona vedono in questa esperienza «una bellissima opportunità per migliorare ed allenare la nostra voce».













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