Ecco l’identikit dell’assassino di Passo Resia

Ha un volto il presunto killer di Peter Hilber, l’altoatesino di 40 anni, trovato assassinato in un dirupo vicino a Spiss, in Austria


di Susanna Petrone


BOLZANO. Ha circa 45 anni. È di bell’aspetto, tratti meridionale. Curato. Alto circa 1,80 m. Capelli neri. Abiti scuri.

Il suo nome sarebbe “Sandro”. Ha un volto il presunto killer di Peter Hilber, l’altoatesino di 40 anni, trovato assassinato in un dirupo vicino a Spiss, in Austria. L’identikit, fornito da Tanja Burger, la moglie della vittima, è stato diffuso dalla polizia di Friedrichshafen (Germania), dove Peter Hilber viveva da tre anni insieme alla sua famiglia. Ed è sempre sul lago di Costanza che è stato visto l’ultima volta, insieme a “Sandro”.

Le dichiarazioni La moglie ha spiegato agli inquirenti tedeschi, di aver visto l’uomo la prima ed unica volta il 20 aprile. “Sandro”, un conoscente di Peter Hilber, si sarebbe presentato nella loro abitazione di Langenargen poco prima che la famiglia partisse per raggiungere Merano per il fine settimana.

L’altoatesino, infatti, doveva accompagnare la moglie presso i familiari di quest’ultima per poi andare a Varna a trovare la madre e le due sorelle. Ma la donna ha spiegato di essersi addormentata - come stordita - subito dopo aver bevuto il caffè. «Sono stata drogata da quell’uomo», ha precisato. Al suo risveglio, Peter era già sparito insieme a “Sandro”. Tanja Burger, dunque, perplessa e ancora confusa, ha deciso di fare come le aveva chiesto il marito: partire insieme al figlioletto di sei anni, raggiungere Merano e attendere il suo arrivo. Ma Peter Hilber, nella città sul Passirio, non ci è mai arrivato. Dopo essere tornata in Germania, la donna ha presentato denuncia di scomparsa presso la polizia tedesca. Pochi giorni dopo, mercoledì 25 aprile, la polizia austriaca ha trovato il cadavere di Peter in fondo ad un dirupo, subito dopo il tunnel Sant’Anna.

Gli inquirenti La polizia tedesca, che ha costituito il Sonderkommando “Tirol” per risolvere il caso di omicidio, ieri ha diffuso l’identikit del presunto assassino. Il commissario capo Harald Reiners, invita la popolazione a rivolgersi alle forze dell’ordine italiane, austriache o tedesche, nel caso si avesse delle informazioni sull’omicidio: «Chiunque abbia visto Peter Hilber ancora vivo tra il 20 ed il 24 aprile, è pregato di comunicarcelo. Quando è stato visto era in compagnia di qualcuno? Peter Hilber si trovava alla guida di una vettura o seduto sul lato passeggero? Come era vestito l’altoatesino? La vittima, alta 1,82 m, pesava 90 chili, era di costituzione robusta e aveva i capelli grigi. La popolazione può rivolgersi ai carabinieri o alla polizia locale, così come può chiamare direttamente presso il Sonderkommando tedesco al 0049/7541/7012434». Oppure si può chiamare al 0471/331 (carabinieri) e al 0471/947651 (questura). Per il momento, “Sandro” è il principale indiziato. Sarebbe l’ultimo ad avere visto Peter Hilber vivo.

L’inchiesta Ieri mattina la polizia tedesca ha aperto la cassetta di sicurezza di Peter Hilber in una banca in Germania. La chiave era stata consegnata dall’altoatesino alla sorella Angelika. In quell’occasione la vittima aveva detto ai parenti di aprirla nel caso gli fosse successo qualcosa di grave. «Al suo interno sono stati trovati documenti, che sono al vaglio degli esperti. Dai primi accertamenti, sembrerebbe trattarsi di contratti di ogni genere. Nei prossimi giorni sapremo di più a cosa e soprattutto a chi fosse collegato il materiale».

Gli inquirenti hanno scoperto che Peter Hilber aveva accumulato tra Italia e Germania quasi mezzo milione di debiti. Gli affari, infatti, non andavano bene. La vittima, dopo essersi lasciata alle spalle una storia giudiziaria, aveva deciso di trasferirsi a Langenargen con moglie e figlio e di aprire un negozio che vende prodotti sudtirolesi. Purtroppo, con il tempo ha accumulato sempre più debiti. Gli inquirenti non escludono che abbia chiesto denaro alla malavita.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità