«Ecco le carte false di Kaufleute»

Kury: nel 2007 almeno un membro della giunta sapeva che erano in attivo


M. Di Giangiacomo


MERANO. «Secondo le mie ricerche, fino al 2006 il bilancio di Kaufleute Aktiv era in passivo e l'elargizione di contributi da parte del Comune era effettivamente necessaria. Ma, a partire dal 2007, il bilancio era in attivo, i contributi erano assolutamente ingiustificati e almeno un rappresentante della giunta ne era a conoscenza. E sono pronta a dimostrarlo».  Parla carte alla mano Cristina Kury, capogruppo dei Verdi in consiglio comunale. Convinta che l'assessore Heidi Siebenförcher - indagata, isolata dal partito e spinta a dimettersi - abbia già pagato il prezzo più alto («non vogliamo accanirci contro di lei», dice) e che sia ora che sotto i riflettori finisca l'operato degli organizzatori del Mercatino di Natale ma soprattutto quello dell'intera Volkspartei Alpina comunale: «Anche l'ala sociale - dice Kury, facendo sempre riferimento ai documenti di cui è in possesso -, una volta venuta a conoscenza dell'affare, ha cercato di entrare in possesso dei conti di Kaufleute Aktiv non per già per segnalare tutto alla magistratura, ma solo per farne uno strumento di lotta politica in vista delle elezioni comunali del 2010».  LA FESTA AL MIRAMONTI. «Alla fine del 2006, l'abbattimento del debito è stato festeggiato dai membri del direttivo di Kaufleute Aktiv con una grande festa al Miramonti», rivela la Kury. Il risanamento delle finanze è confermato dal verbale della seduta del direttivo di Kaufleute Aktiv dell'11 giugno 2007, seduta alla quale era presente l'assessore Siebenförcher, «che viceversa già nel 2005, all'atto della sua nomina quale assessore, aveva dichiarato che avrebbe rinunciato al suo ruolo all'interno dell'associazione», nota ancora Cristina Kury. Al punto 4 c'è l'approvazione del bilancio 2006: si fa riferimento al bilancio sintetico elaborato dall'Unione commercio, che è in attivo - al lordo delle imposte - di 113.602,50 euro. «Nonostante questo, il 19 luglio, quindi in una data successiva, in Comune è stata presentata una domanda di contributo che fa riferimento ad un presunto disavanzo di 335.000 euro. Se in giugno hanno approvato un bilancio in attivo, come lo hanno avuto dal 2006 in poi, com'è possibile che un mese dopo temessero un disavanzo tanto pesante?».  IL WORKSHOP DI ROI TEAM. Kaufleute Aktiv chiude il 2006 in attivo e nel 2007 decide di affidare una consulenza a Roi Team. «Questa agenzia nel mese di marzo del 2007 ha organizzato un workshop per conto di Kaufleute Aktiv proprio per decidere cosa fare di quei 120 mila euro di utili - prosegue Kury, che è in possesso anche del verbale di quel meeting -. Come è nello stile dei workshop, su una parete i membri dell'assocazione appiccicano dei post-it con le loro proposte, senza troppa diplomazia: "60.000 euro ce li dividiamo, 60.000 li reinvestiamo" scrive uno; "un terzo ce lo teniamo, un terzo lo usiamo per lobbing politico", suggerisce addirittura un altro. E in luglio - ribadisce la consigliera dei Verdi - al Comune arriva la domanda di contributo che fa riferimento ad un disavanzo presunto di 335.000 euro».  SIGMUND SCRIVE ALL'UNIONE. Altrettanto clamorosa è la lettera, della quale Cristina Kury è in possesso, indirizzata da Thomas Sigmund all'Unione commercio di Bolzano e Merano il 10 settembre 2007, quando era ancora segretario di Kaufleute Aktiv: «Anche qui, senza troppi giri di parole, si afferma che è intenzione del direttivo garantire prestazioni "in natura" (Sachleistungen) ai propri soci per le loro competenze, il loro impegno e la mole di lavoro svolta, allo scopo di pagare meno tasse possibili. Questa è la dimostrazione nero su bianco che i membri di Kaufleute Aktiv erano intenzionati a distribuirsi degli utili».  L'Unione commercio, ovviamente, risponde che l'ipotesi di pagamento di queste "prestazioni in natura" è una follia. Ed è in quel momento che il direttivo decide di inserire nel bilancio le fatture sulle quali sta indagando la magistratura, delle quali il giornale Alto Adige ha già riferito.  OK AI CONTRIBUTI. La chiusura del cerchio, sempre nel 2007, è l'approvazione della domanda di contributo da parte della giunta comunale, votata anche dall'assessore Siebenförcher. «Questa - conclude la capogruppo dei Verdi in consiglio comunale - è la dimostrazione di quello che sosteniamo nell'ordine del giorno che abbiamo presentato in consiglio: almeno un membro della giunta, l'assessore Siebenförcher, sapeva che il disavanzo non c'era, anzi, che l'associazione aveva degli utili».

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