Egna: alunni a piedi, protestano i genitori

Dovevano andare a scuola ma il pullman non si è fermato a Pinzano


Massimiliano Galli


MONTAGNA/EGNA. La scelta è sicuramente ecologica ma, in questo caso, non proprio volontaria. È successo martedì mattina ad alcune ragazze e ragazzi di Pinzano, frazione del Comune di Montagna, che come tutti i giorni, aspettavano il bus che li doveva portare alla scuola media di Egna. Il bus è passato, ma, essendo al completo, ha tirato diritto. Ed era l'ultimo utile per l'inizio delle lezioni. Qualcuno dei giovani ha chiamato a casa, ma c'è anche chi ha deciso che si poteva anche andare a piedi, e si è incamminato. Per fortuna non per la strada provinciale, molto trafficata e senza marciapiede. Hanno preso per i campi, per i due chilometri e mezzo abbondanti che li separavano da scuola, e, un po' in ritardo e un po' affannati, sono arrivati a lezione.
Ma fatti del genere capitano spesso? Abbiamo sentito la preside della scuola media tedesca di Egna, frequentata dalla maggior parte dei ragazzi e ragazze dei comuni di Aldino, Trodena e Montagna, Michaela Dorfmann:
«Ad inizio anno abbiamo avuto problemi, perché i pullman erano troppo pochi per tutti gli studenti. Poi, insieme alla Provincia, alla Sad e ai sindaci dei paesi interessati, ci siamo attivati per potenziare il servizio e le cose sono andate meglio. Dell'episodio di martedì abbiamo saputo solo ieri, grazie alla vostra segnalazione e a quella di un' altra mamma. L'invito alle famiglie è di avvertirci subito quando capitano episodi di questo tipo, in modo tale che la scuola possa comunicarlo alla Sad».
La mamma di una delle bimbe costrette ad andare a piedi su questo ha le idee abbastanza chiare: «I bus, anche se pieni, non possono tirare dritto e andare. Almeno devono fermarsi, spiegare la situazione e informare chi è a terra su quando e se arriverà un altro pullman. Qui si parla di bambini di 11-12 anni. E non tutti hanno il cellulare per chiamare a casa. E se decidevano di scendere a piedi per la provinciale? Non voglio neanche pensarci».
La sindaca di Montagna, Monika Delvai Hilber, vuole provare a farsi carico del problema: «Dobbiamo agire su due fronti: da una parte, insieme alla scuola, dobbiamo far capire agli studenti che è utile occupare al meglio i posti disponibili. Se alcuni autobus vengono lasciati volutamente semivuoti è chiaro che su gli altri si creeranno problemi di sovraffollamento. Sull'altro fronte dobbiamo concordare con la Sad una linea di condotta meno drastica se i mezzi sono pieni». Una disavventura, pertanto, a lieto fine ma sulla quale sarebbe opportuno riflettere. Anche perché se dovesse ricapire non ci sarebbero scuse che tengono.

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