Egna, folla di centauri per la benedizione delle motociclette

Sentita cerimonia organizzata dallo storico Moto Club Ripetuto il richiamo al rispetto di tutte le norme di sicurezza


di Alessandro Zucali


EGNA. C’è la strada, ma non solo quella. Per un motociclista conta la meccanica, ma anche la spiritualità dei momenti di condivisione. È questo il senso dei raduni come quello andato in scena ieri a Egna e intitolato, con una crasi significativa, MotoBenedizione. Un momento di raccolta, ma anche di divertimento alle porte di una stagione che va cominciando. Le alte temperature già hanno aperto i garage permettendo alle ruote di assaggiare la strada ed è questo, probabilmente, il momento migliore per fermarsi un attimo a ragionare anche sul concetto di sicurezza. Il pensiero che una frenata in più, una marcia in meno e una traiettoria più sicura possono permettere di salvare una vita e anche di più.

Il maltempo che nella notte ha portato acqua e freddo sull Bassa Atesina, comunque, non ha intimorito i tanti centauri che, sin dalle prime ore del mattino, si sono ritrovati nel centro storico di Egna per la Motobenedizione numero 35 promossa e curata dal Moto Club Egna - Neumarkt.

Giunti da tutto il nord Italia e dalle vicine Austria, Svizzera e Germania, i motociclisti sono stati accolti da un sentito discorso di benvenuto. Una panoramica che ha delineato i contorni di una passione assai diffusa nel territorio altoatesino. A tenere i piccoli discorsi i rappresentanti del direttivo del Moto Club Egna, dal sindaco Horst Pichler e dal Presidente provinciale della FederMoto italiana Marco Bolzonello.

La benedizione, punto centrale dell’appuntamento, è stata impartita dal decano di Egna Josef Haas puntuale alle 11.30. Una funzione nel silenzio della consapevolezza che il motociclismo comporta sempre e comunque una dose di rischio: che sia o meno responsabilità diretta di un centauro.

Sul tema della sicurezza stradale, come detto, è giunto l'invito, da parte di tutte le autorità politiche e sportive, al rispetto reciproco che devono darsi tutte le diverse forme di mobilità presenti sulle strade.

Non è mancato, infine, il giusto tributo a Kuno Bonatti, storico presidente del Club di Egna scomparso recentemente. Un rombo verso il cielo.

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