Egna, le multe lievitano del 250%

Gli automobilisti hanno ricevuto da Equitalia cartelle esattoriali salatissime


Paolo Tagliente


EGNA. Prima il danno, poi la beffa e a sorpresa, la batosta finale. A raccontare quanto sia irritante questa storia potrebbero essere gli automobilisti che nel 2007 sono stati «pizzicati» a guidare oltre il limite dei 70 orari dal radar piazzato dal Comune di Egna sulla statale 12. A raccontare l'incredibile vicenda e a esprimere l'attonita rabbia di chi sente vittima di un'ingiustizia bell'e buona è Maurizio Albrigo, presidente del Comitato Civico e vicepresidente del Centro Tutela Consumatori Utenti. «Un altissimo numero di multati - spiega - aveva contestato la multa, presentando regolare ricorso al Giudice di Pace. E quando quel ricorso era poi stato respinto, il Comune di Egna s'era ben guardato dal comunicare ai ricorrenti che, qualora non avessero deciso di andare avanti e ricorrere in Corte d'appello, avrebbero dovuto pagare la multa entro 60 giorni. E così, i multati hanno atteso invano per quattro anni di avere una comunicazione di pagamento da parte del Comune. Attesa vana. Perché alla fine, purtroppo, a farsi viva, è stata Equitalia con cartelle esattoriali che hanno lasciato di pietra i destinatari». Sì, perché, secondo quanto riferisce Albrigo, una multa di 49.60 euro è lievitata fino a 151.94 (con un aumento superiore al 200 per cento) e un'altra, che quattro anni fa era di 161.60, nel frattempo s'era gonfiata fino a 565.16 euro (aumento di circa il 250 per cento). Vere e proprie mazzate, insomma. E a qualcuno, che nel radar era incappato più di una volta, è andata ancora peggio dal momento che in qualche caso il "conto" finale ha superato perfino i 1000 euro. Se il destinatario della cartella non avesse il denaro necessario al pagamento, Equitalia si premura di avvisarlo che, dopo il sessantesimo giorno, l'importo aumenta del 5 per cento più gli interessi di mora per ogni giorno di ritardo. «Posso testimoniare - assicura Albrigo - che parecchi cittadini, di fronte a certe cifre, dovranno presentarsi in banca a richiedere un prestito oppure, qualora vi fossero le necessarie condizioni, richiedere la rateizzazione dell'importo fino a 72 rate mensili, per somme non inferiori a 100 euro al mese. Ovviamente con i dovuti interessi e un piano di ammortamento a scalare». Difficile non dare torto a chi parla di un'ingiustizia bella e buona anche perché, come ciliegina su una torta amarissima, c'è un aspetto tutt'altro che marginale. «Il Comune di Egna - rivela Albrigo - ha deciso di non notificare l'ingiunzione di pagamento ai residenti all'estero, a causa degli elevati costi di gestione della pratica. Questo significa che solo i malcapitati cittadini italiani saranno costretti a pagare la sanzione, non potendo sfuggire a Equitalia. È semplicemente vergognoso. Complimenti al comune di Egna».

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