Emergenza alimentare c’è la rete per le famiglie

È una sinergia fra Banco alimentare, Caritas, San Vincenzo e Volontarius In un anno distribuite 402 tonnellate di cibo, per un valore di 1,6 milioni di euro


di Mario Cirillo


BOLZANO. Nonostante l'Alto Adige detenga il titolo di territorio più ricco d'Italia, nella provincia autonoma il bisogno e la povertà risultano essere in costante crescita, pur non essendo, in molti casi, immediatamente riconoscibili. Diversamente da quella evidente dei senza dimora, dei tossicodipendenti o di chi passa le giornate nei servizi sociali, la povertà che va aumentando non equivale alla completa miseria fisica e sociale. Problemi finanziari, debiti, la perdita del posto di lavoro, un reddito insufficiente: sono migliaia le famiglie precipitate in una situazione di necessità e che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Molte famiglie altoatesine versano in una situazione di difficoltà tale che spesso le costringe a chiedere assistenza anche per quanto riguarda i bisogni più elementari, a partire dai viveri necessari. C'è chi non ha più qualcosa da mettere sulla tavola tutti i giorni e le file alle mense dei poveri sono sempre più lunghe. Ad avere bisogno di cibo non sono più solo gli stranieri, privi di una rete familiare indispensabile per affrontare i momenti più difficili, ma disoccupati, esodati e pensionati che non riescono a soddisfare le esigenze primarie. Per rispondere quindi adeguatamente a questo bisogno, i maggiori soggetti no profit hanno aderito alla rete FoodNet BZ che opera nell'area dell'emergenza alimentare. Fondata da Banco Alimentare, Caritas , Santo Stefano, San Vincenzo e Volontarius, la rete rappresenta un aiuto operativo concreto al servizio di tutti i bisognosi. "Il bisogno alimentare e l'indigenza sono aumentati con la crisi", dichiara Luca Merlino, vicepresidente del Banco Alimentare, " per far fronte alla situazione abbiamo deciso di unire le nostre forze perché crediamo in una proficua collaborazione tra no profit che ci stimoli a trovare soluzioni per ottimizzare l'aiuto alimentare. In questo senso ci impegneremo per recepire nuove risorse e confidiamo anche nell'aiuto da parte dell'ente pubblico, un aiuto sia morale che burocratico, in quanto troppo spesso le nostre energie sono investite in maniera inopportuna a rincorrere carte per gli accreditamenti, delle imprese, che con le loro donazioni possono fare molto, e dei cittadini, che invitiamo a dare una mano nel volontariato, capitale umano importantissimo. L'obiettivo è essere compagni delle persone, sostenere la speranza degli uomini". "La rete avrà un grande sviluppo", prosegue Claude Rotelli, fondatore di Volontarius, " la disponibilità dei prodotti che raccogliamo tende a diminuire, le risorse scarseggiano. Ecco perché fare rete è fondamentale e rappresenta una grande opportunità". Nel corso del 2013, il Banco Alimentare ha distribuito in regione complessivamente 964.22 chili di alimenti alle 139 strutture caritative associate. Questi alimenti derivano dalle donazioni effettuate durante la giornata della Colletta Alimentare, dai ritiri delle eccedenze presso le aziende agroalimentari locali, dal recupero quotidiano di alimenti freschi in scadenza presso i supermercati e dalla ristorazione tramite il servizio "Siticibo", dai prodotti messi a disposizione dal' Ue. Nel solo Alto Adige la quantità di alimenti distribuiti è circa 402 mila chili per un valore economico superiore a 1,6 milioni di euro, ed ha aiutato a sfamare 18.439 persone in stato di bisogno, 7.689 delle quali di Bolzano.

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