Emozioni Alto Adige: «Noi andiamo avanti»

Giovanelli: «Altro che Benko, i nostri primi progetti per l’intera area risalgono al 1998 ed al 2004»



BOLZANO. "Emozioni Alto Adige" riparte. Nuovo presidente, nuovo cda. "Non molliamo - dice Luciano Giovanelli, subentrato a Oberrauch a capo della cordata - , nessuno di noi arretra. Neppure quelli che hanno chiesto il cambio. Crediamo nel progetto, pensiamo che Bolzano abbia bisogno di una riqualificazione non invasiva, compatibile e elegante". Ecco la sfida, insistere. Con all'orizzonte Benko che, forte della promozione da parte della commissione incaricata di analizzare i due progetti di Chipperfield e Podrecca, sta mettendo a punto i dettagli in vista delle ultime tappe di avvicinamento all'assegnazione dell'appalto. Non solo l'attesa di inevitabili ricorsi e la loro messa a punto, ma anche il ribadire la necessità di una presenza, di una scommessa imprenditoriale. "Il commercio e le aziende bolzanine - insiste Giovanelli - non devono imparare nulla dai tycoon stranieri. A Bolzano sud, in centro e ovunque, le nostre iniziative di riqualificazione hanno dato qualità alla città". Ma c'è un altro punto che Emozioni tiene a ribadire. "Rivendichiamo- aggiunge il presidente - la nostra primogenitura anche nelle proposte di intervento sulla stazione autocorriere. Non è vero che siamo corsi dietro a Benko. Noi siamo sempre stati lì". Lì, nel quadrante di via Perathoner. E Giovanelli svela due progetti, uno del 1998 e l'altro del 2004 in cui una cordata che si può considerare il prototipo di quella dei 37 impegnata ora contro Benko, elaborò proposte analoghe a quelle poi emerse in seguito all'apparizione all'orizzonte della legge provinciale 55 quinquies che ha sdoganato la presenza dei privati nei piani di riqualificazione urbana. 25 anni fa infatti, un gruppo di imprenditori con alla guida il padre di Georg Oberrauch, il capostipite, con Matteucci e Amonn presentò un'idea progettuale per ridisegnare l'areale della stazione. Il progetto fu presentato all'allora presidente Durnwalder che lo esaminò, apprezzandolo. Ma poi, il turbine di tangentopoli, spazzò via tutto. Anni dopo, nel 2004, lo stesso gruppo presentò una proposta più specifica proprio sulla stazione autocorriere e la riconversione del parco. Ma, allora, il verde non si poteva toccare neppure sulla carta e tutto finì lì. "Come si vede - conclude Giovanelli- gli imprenditori bolzanini non hanno atteso l'arrivo di Benko per occuparsi della qualità urbana. E non siamo corsi dietro alla sua idea. Abbiamo semplicemente rivendicato una presenza. E le nostre sensibilità". Ora forse è troppo tardi per tornare in campo. Ma Emozioni ci prova. (p.ca.)













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