Energia ai Comuni, trattative serrate 

La Provincia cede il 10% di Alperia (97 milioni). Oggi l’assemblea di Selfin, ma molti sindaci frenano sul finanziamento


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Un pezzo di Alperia ai Comuni. Il momento delle decisioni è arrivato, ma la trattativa resta difficile, perché molte amministrazioni non sono convinte di accollarsi mutui per partecipare, o non sono nelle condizioni di farlo. La Provincia ha messo sul tavolo il 10 per cento delle sue quote della società, che la porteranno sotto la maggioranza assoluta, passando dal 54,45% al 44,45%. Una operazione da 97,4 milioni di euro.

Sono scaduti mercoledì i termini entro cui i Comuni avrebbero dovuto comunicare l’adesione o meno all’operazione di aumento di capitale della propria società Selfin (soci 99 Comuni e 6 Comunità comprensoriali). La Selfin, che già detiene il 3,55% di Alperia, acquisterebbe anche questo ulteriore 10%.

Gli altri due soci di Alperia, i Comuni di Bolzano e Merano (21% a testa) sono esclusi dal progetto. Ed è prevista anche l’uscita delle Comunità comprensoriali da Selfin, le cui quote dovranno essere rilevate dai Comuni entro il prossimo maggio. Ma, appunto, entro questa settimana i Comuni avrebbero dovuto esprimersi, chi ci sta e chi no. Restano le resistenze, emerse negli ultimi mesi. Il presidente Arno Kompatscher, sollecitato da Paul Köllensperger (M5S), ha detto ieri in consiglio provinciale che finora si sono fatti avanti pochi Comuni, «perché ci sono ancora questioni aperte riguardO al finanziamento». La questione è stata oggetto ieri di lunghe riunioni tra Provincia e Consorzio dei Comuni, in vista della assemblea generale di Selfin (presidente Sebastian Helfer), convocata oggi. All’ordine del giorno c’è proprio la decisione sull’aumento del capitale sociale di Selfin Srl per l’acquisto del 10% di Alperia, che si sommerà al 3,55% già detenuto. Il 13 novembre le assemblee di Consorzio dei Comuni e Selfin avevano confermato le seguenti modalità di ripartizione del costo del 10% tra i Comuni: il 30% in parti uguali, il 70% in base agli abitanti. Come regista dell’operazione, Selfin accenderebbe un mutuo per i capitali necessari. Alcuni Comuni hanno i fondi a disposizione per finanziare subito la propria quota, mentre altri stanno negoziando le modalità di partecipazione. Una parte dei sindaci chiede di utilizzare i fondi annuali della finanza locale riservati agli investimenti. È su questo che anche ieri era in corso la trattativa con la Provincia. Il termine ultimo per l’acquisto del 10% era stato fissato al 21 dicembre 2018, ma dovrà essere anticipato e avvenire in ogni caso prima delle elezioni provinciali dell’ottobre 2018. Se i Comuni non sfrutteranno la possibilità di acquisto prima delle provinciali si assisterà, si legge in una circolare inviata dal Consorzio dei Comuni ai Comuni «a un arresto anche a livello politico» sul tema. «È complicato, dobbiamo individuare un percorso giuridicamente ammissibile, perché con le nuove leggi alcuni Comuni non possono chiedere nuovi mutui», riassume il presidente del Consorzio dei Comuni Andreas Schatzer. Il presidente provinciale Arno Kompatscher annunciò l’intenzione della Provincia di scendere sotto il 50%, cedendo quote ai Comuni, nel 2015 al momento della costituzione di Alperia. La trattativa ha attraversato momenti di impasse sulla valutazione del prezzo, tanto che il Consorzio dei Comuni ha ottenuto una rinegoziazione dai 164 milioni iniziali (sulla base del valore di fusione Sel-Aew) agli attuali 97,4 milioni, così suddiviso: valore nominale delle azioni pari a 75 milioni, aumentato di un sovrapprezzo di 22,4 milioni.

Come viene ricordato nella circolare di Schatzer a Comuni e Comunità comprensoriali, la riduzione del prezzo è legata al calo del prezzo dell’energia elettrica, al fatto che il 10% è una partecipazione che non comporterà diritti amministrativi e infine che la Provincia non concederà garanzie per i rischi. Ma i 97 milioni per i Comuni restavano troppi. Per un anno, dall’estate 2016, è stata riaperta, senza risultati, la trattativa sul prezzo. La Provincia non ha concesso né una rateizzazione del prezzo né una proroga dei termini. Kompatscher ha chiarito ieri in aula che, come promesso, Alperia lascerà anche le piccole centrali: «I Comuni ricevono le quote sotto il prezzo di mercato».

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