Esperti in tutte le scuole contro il gioco d’azzardo

La Comunità Comprensoriale ha strutturato un nuovo progetto con i distretti Lanziner: «I ragazzi potranno capire quanto sia facile perdere»


di Alan Conti


EGNA. Come insegnare ai giovani a stare alla larga dal gioco d’azzardo offerto da totem e slot machine? Mettendoli davanti al fatto compiuto: con questi sistemi si perde moltissimo e si vince poco o nulla. L’idea è venuta ai tre distretti sociali del territorio ed è stata promossa in modo energico dalla Comunità Comprensoriale Oltradige Bassa Atesina. Con un investimento di 17.177 euro coperto al 90% dalla Provincia (con 15.459 euro), infatti, l’amministrazione ha deciso di dare impulso alla lotta al gioco d’azzardo direttamente nelle scuole. Il target di questo progetto, infatti, sono le scuole medie e superiori.

«L’idea - spiega il presidente della comunità comprensoriale Edmund Lanziner - è di portare degli esperti nelle classi perchè possano rivolgersi direttamente ai ragazzi. Le modalità nel dettaglio saranno stabilite dai singoli distretti, ma quello che faranno sarà dimostrare come il gioco d’azzardo non sia mai una scelta vincente. Verranno analizzate le probabilità di vittoria paragonate a quelle di perdita». Non solo nella teoria, però, anche nella pratica. «Certo, i giovani saranno proprio chiamati a giocare con i professionisti del settore. In quel modo proveranno sulla loro pelle cosa significhi l’illusione di arrichirsi. A quel punto si potrà anche affrontare il tema della ludopatia in modo più approfondito ed articolato». Le scuole e le classi interessate possono fare richiesta direttamente ai distretti per partecipare al progetto.

L’associazione Theatraki, dal canto suo, è stata incaricata di realizzare dei workshop teatrali sul tema per affrontarlo anche attraverso un altro linguaggio artistico.

La delibera della giunta, comunque, arriva a poche ore dall’operazione Totem portata a termine dalla polizia e dalla guardia di finanza dove il rischio per le nuove generazioni è stato sottolineato anche dal questore Lucio Carluccio. «Siamo rimasti colpiti ed è giusto che tutti ci interroghiamo su quello che si può fare per tutelare i ragazzi. Il nostro compito è informarli il più possibile, poi saranno loro a decidere se tenersi lontano da queste macchinette». Com’è, però, la situazione totem sul territorio del comprensorio? «Ce ne sono, ma siamo tranquilli perchè sono pochi e assolutamente controllati. Sono lontani da qualsiasi punto sensibile e i Comuni sono molto attenti a come vengono utilizzati. Le polizie municipali vengono spesso inviate per i controlli».

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