Esposto sulla mail elettorale di Randi

Spagnolli: «Ma le deleghe non sono in discussione». Il Pd: caso stranieri chiuso, proclamati gli eletti in assemblea



BOLZANO. La mail elettorale spedita da Mauro Randi, candidato alle primarie del Pd, dal computer in Comune è sfociata in una segnalazione in Procura. Il sindaco Luigi Spagnolli (pubblichiamo un suo intervento) precisa che il ruolo di Randi in giunta non è (al momento) in discussione: «Qualora tale segnalazione avesse un seguito giudiziario, si porrà la necessità di ragionare sul togliergli le deleghe». Una eventualità giudicata improbabile da Spagnolli. Il Pd è riuscito ieri ad arrivare alla convalida dei 35 eletti nella assemblea provinciale. La commissione per il congresso ha convalidato il risultato e ammesso tutti i seggi, anche quello di Bolzano centro, finito nel mirino del gruppo di Liliana Di Fede per la presenza di almeno il 60% di stranieri. La lista di Liliana Di Fede ha ottenuto 17 eletti in assemblea, 15 Mauro Randi e 3 Luisa Gnecchi. Nessuno ha ottenuto la maggioranza di 18: sarà l’assemblea provinciale la settimana prossima a d eleggere il nuovo segretario tra Di Fede e Randi. L’eventuale invalidamento del seggio del centro non avrebbe cambiato il risultato. Archiviato il caso stranieri, Sergio Bonagura (presidente della commissione) sottolinea: «Abbiamo invitato l’assemblea entrante a rivedere le regole». Ieri ultime scintille sul terzo eletto della lista Gnecchi:è entrato Peter Calò, ma Roberto Bizzo accusa: «In base ai criteri della commissione nazionale doveva essere Salvatore Cavallo». Probabile ricorso.













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