Ex caserme, spazio per i privati 

Primo ok dalla Provincia alla maxi operazione: fondo d’investimento immobiliare per opere pubbliche



BOLZANO. Tre grandi operazioni immobiliari su terreni pubblici, con il coinvolgimento di investitori privati per la costruzione di opere pubbliche, edifici residenziali e commerciali. La giunta provinciale ha dato martedì il primo via libera, la cornice tecnica da cui partire.

Lo schema è simile a quello per l’areale ferroviario. Imponente la stima finanziaria: decine di milioni di euro solo di valore iniziale dei terreni.

Lo strumento scelto è l’istituzione di un fondo di investimento immobiliare.

«Valorizzazione degli immobili di proprietà della Provincia autonoma di Bolzano» è il titolo della delibera approvata martedì, su proposta del presidente Arno Kompatscher. Tre le realtà citate, ex aree militari divenute di proprietà provinciale: la caserma Mercanti ad Appiano, la caserma Verdone a Varna e la Schenoni a Bressanone.

Le norme urbanistiche consentono alla Provincia, ricorda la delibera, di apportare d’ufficio modifiche d’ufficio ai piano urbanistici comunali. Si ritiene però opportuno, si legge, «coinvolgere i Comuni nel processo di individuazione delle nuove destinazioni d’uso, così da assicurare coerenza con le destinazioni d’uso urbanistiche previste dai vigenti piani urbanistici comunali nelle aree contigue e un corretto sviluppo degli abitati. La valorizzazione oltre a tener conto degli obiettivi pubblici di sviluppo del territorio e dei bisogni attuali e futuri delle comunità locali, deve necessariamente considerare gli oneri di bonifica degli ex areali militari che gravano sull’Ente proprietario e che impongono destinazioni urbanistiche non solo coerenti con le destinazioni d’uso urbanistiche previste nei vigenti piani urbanistici comunali nelle aree contigue, ma anche in grado di produrre reddito oltre che benefici pubblici».

E questa è l’operazione annunciata: istituzione di un fondo di investimento immobiliare, «che potrà essere costituito e gestito anche da una società di gestione del risparmio da individuare nel rispetto delle norme del codice dei contratti pubblici e dei principi e delle direttive comunitarie di riferimento. La società di gestione del risparmio dovrà selezionare gli investimenti da effettuare, per il tramite del Fondo, all’interno del patrimonio disponibile della Provincia e delle società partecipate al 100% dalla stessa Provincia, verificando anche la fattibilità di investimenti sui tre immobili (ex militari) e avrà l’obiettivo di strutturare e di attuare iniziative di sviluppo sovracomunale». Kompatscher riassume: «Si elaborano i masterplan, prevedendo opere pubbliche e private con un equilibrio che renda appetibile l’operazione. A quel punto si crea un fondo con i terreni e si individua uno sviluppatore che costruisce sia le opere pubbliche, concordate con il Comune, che gli immobili privati. Con gli utili dell’investimento vengono pagati gli interessi a chi partecipa al fondo immobiliare». Il fondo immobiliare potrà coinvolgere le tre ex caserme citate, altri immobili militari ceduti o proprietà provinciali. (fr.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità