IERI PRIMA UDIENZA DAVANTI AL GUP

Fallimento Agrimport Spunta un socio occulto

BOLZANO. Prime schermaglie in un processo che si annuncia lungo e difficile. Il fallimento della «Agrimport spa» (con un buco finanziario di 5 milioni di euro) ha trascinato davanti al giudice penale...



BOLZANO. Prime schermaglie in un processo che si annuncia lungo e difficile. Il fallimento della «Agrimport spa» (con un buco finanziario di 5 milioni di euro) ha trascinato davanti al giudice penale due ex soci (Marco Endrizzi e Matteo Sordi), l’amministratrice dell’epoca (Patrizia De Angelis) e l’avvocato Giuseppe Avolio, legale di fiducia della società per diversi anni. Sono tutti accusati di concorso in bancarotta fraudolenta. La società fallì il 30 aprile 2012 dopo un periodo piuttosto prolungato di sofferenza finanziaria rilevante che - secondo l’avvocato Avolio - sarebbe stata per troppo tempo occultata grazie ad una sovra valutazione del valore delle riserve di magazzino. In realtà tutti gli imputati debbono rispondere di concorso in bancarotta fraudolenta in quanto la Procura li ritiene responsabili (almeno in parte) del dissesto. E l’avvocato Avolio , che godeva della fiducia della società, avrebbe avuto un ruolo determinante (secondo la Procura) in quanto avrebbe deciso di approfittare della situazione mettendo in piedi una nuova società (la «Orius srl») assieme ad un ex dipendente (Matteo Sordi) che aveva rilevato per appena 5 mila euro la proprietà di 58 marchi commerciali e 10 registrazioni di prodotti chimici per l’agricoltura (valore stimato in poco meno di 3 milioni di euro) di cui la «Agrimport spa» venne spogliata. A favorire l’operazione (considerata il cuore della presunta frode alla base del fallimento) sarebbe stata l’allora amministratrice De Angelis. Sul banco degli imputati (accusato sempre di concorso in bancarotta») è finito anche il meranese Marco Endrizzi (uscito dalla Agrimport nel 2005), indicato dalla Guardia di Finanza come socio occulto della società «Orius srl». Ad accursarlo ci sono le garanzie fornite alle banche a favore di Matteo Sordi ed il contenuto di un file rinvenuto su uno dei computer sequestrati dalle Fiamme Gialle con una bozza di accordo societario tra lo stesso Sordi, Endrizzi e l’avvocato Avolio. Quest’ultimo ha sempre contestato in toto l’impianto accusatorio soprattutto in relazione al presunto valore dei 58 marchi commerciali acquistati dal suo socio Sordi (ora sotto sequestro) e che, comunque, la società «Orius» non avrebbe mai utilizzato. Nell’udienza di ieri (aggiornata al 24 febbraio 2015) la curatela fallimentare ha chiesto di costituirsi parte civile, così come gli eredi del socio di maggioranza della Agrimport (nel frattempo deceduto) e di un ex azionista.(ma.be.)

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