Falsa rapina per intenerire mamma e fidanzata

Messo alle strette, Daniel Anesini ha ammesso di essersi inventato tutto Si è “picchiato” da solo lungo la strada per Nova Levante. «Così non litigano più»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Colpo di scena nelle indagini sulla presunta rapina cui un giovane trentino sosteneva di essere rimasto vittima da parte di due sconosciuti. Si tratta di Daniel Anesini (di origini trentine) che raccontò nei giorni scorsi di essere stato bloccato mentre era alla guida di un furgone frigo diretto a Nova Levante. Il ragazzo aveva dichiarato di essere stato malmenato da due sconosciuti in moto che gli avevano rubato l’autoradio dall’auto. Un racconto, il suo, che non aveva mai convinto gli inquirenti.

In effetti, messo alle strette dal pubblico ministero, il ragazzo ha ora confessato di essersi inventato tutto e di essersi auto colpito con alcuni pugni allo stomaco per simulare la rapina. Motivo? Porsi al centro dell’attenzione della fidanzata e della mamma che, tra loro, non vanno d’accordo e che avrebbero potuto trovare un’intesa proprio nell’interessarsi delle sue condizioni.

Daniel Anesini probabilmente non pensava di rischiare di mettersi in guai piuttosto seri. In effetti ora il giovane trentino dovrà preoccuparsi di ingaggiare un avvocato: è stato denunciato per simulazione di reato e procurato allarme. Non sarà facile difendersi. I fatti sono ormai stati accertati e probabilmente l’unica possibilità difensiva da battere è quella di un patteggiamento soft che lascerà però una traccia sul certificato penale.

Come si ricorderà il racconto del giovane autista se da un lato non era mai parso del tutto convincente, dall’altro aveva creato un certo allarmismo in quanto per la prima volta due presunti rapinatori avevano agito in moto lungo una strada lontana dai centri abitati, prendendo di mira un automobilista scelto a caso.

In effetti lo stesso ragazzo (finito in ospedale per le lesioni che si era auto procurato) aveva più volte dichiarato agli inquirenti di non capire il perchè i presunti banditi avessero preso di mira proprio lui, puntualizzando anche di non avere conti in sospeso con nessuno (e dunque di non considerare attendibile l’ipotesi di una sorta di regolamento di conti per qualche affare andato male). Di fronte alla decisione degli inquirenti di andare a fondo all’intera vicenda, Daniel Anesini ad un certo punto si è reso conto di non poter più proseguire nel racconto totalmente inventato e ha confessato davanti ad investigatori increduli. Aveva deciso di diventare vittima di fantomatici rapinatori per cercare di avvicinare mamma e fidanzata in una posizione solidale che le avrebbe accomunate.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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