BOLZANO

Falsi funzionari dell’Inps derubano un’anziana a Bolzano

L’episodio a Don Bosco: ad una 78enne sono stati sottratti gioielli e contanti. La campagna della polizia: «Siate diffidenti e chiamate il 113 per controllare»


di Alan Conti


BOLZANO. La pensione è una risorsa irrinunciabile per molti anziani. Lo sanno anche i truffatori che hanno raggirato una bolzanina di 78 anni nel rione Don Bosco fingendosi funzionari dell’Inps.

Bolzano, gli anziani nel mirino della "truffa del telefono" A Don Bosco finti operatori chiamano e mandano un "esattore" a casa. "Ha cambiato operatore, ci deve pagare 160 euro"

La donna si è trovata di fronte i due truffatori che, in modo molto convincente, le hanno comunicato di dover verificare alcuni dati relativi al suo assegno pensionistico. Una recita impeccabile che è continuata anche nell’appartamento della donna. Uno dei due truffatori portava sotto braccio una cartelletta blu con il logo dell’Inps dove aveva riposto alcuni moduli in modo ordinato. Ha invitato l’anziana a sedersi al tavolo della cucina per la compilazione iniziando una lunga serie di domande per completare formulari finti. La complice, nel frattempo, si è allontanata dalla cucina arraffando tutto ciò che trovava nelle varie camere. Monili, gioielli e denaro contante. Un bottino di alcune migliaia di euro. L’anziana, del tutto ignara, pensava solo di dover fornire le proprie generalità per mettere al sicuro la pensione. Una volta accortasi di quanto era accaduto i truffatori erano già lontani ma l’anziana ha avvertito immediatamente la questura di Bolzano che è riuscita a rintracciarli grazie ad una descrizione dettagliata.

Si tratta di un caso piuttosto frequente, come testimoniano anche le statistiche. Le truffe agli anziani, infatti, sono cresciute del 19% nel primo semestre 2016 secondo i dati forniti dal ministero dell’interno. «Bisogna essere consapevoli di quello che può accadere - ha spiegato il capo di gabinetto della questura di Bolzano Stefano Mamani - perchè molto spesso si forniscono dettagli importanti senza averne consapevolezza. Alcuni truffatori ascoltano nei negozi i nomi dei nipoti o dei figli e poi si fingono avvocati facendo riferimento ad emergenze capitate agli stessi figli o nipoti. Puntano sul panico. È importante che si chiami sempre il 113 in caso di dubbio, come può avvenire con alcuni tecnici del gas, e che non si lasci mai un estraneo da solo in qualche stanza». In altre città alcuni delinquenti si sono presentanti come falsi poliziotti. «Noi non abbiamo mai registrato episodi simili - precisa il capo della squadra mobile Giuseppe Tricarico - ma in un caso un truffatore si è finto agente della polizia municipale. Anche in queste situazioni il consiglio è di verificare sempre con le forze dell’ordine interessate se si tratti di personale in servizio o meno». Ad intervenire in prima battuta è la squadra volante comandata da Antonio Caliò. «Il rapporto con il cittadino è per noi fondamentale. Chiamateci e segnalateci tutto perché in questo modo possiamo avere un monitoraggio costante di quel che accade e far sentire il cittadino più sicuro».

La Polizia di Stato ha lanciato una campagna sui social network con l’hashtag #chiamatecisempre e un video dedicato ideato da Gianni Ippoliti con gli attori Fabiana Latini e Giovanni Platania.

«So che può sembrare un paradosso che si scelgano i social network per raggiungere proprio gli anziani - chiude Maria Chiara Bacca, addetta stampa della questura - ma non è così. Lo vedranno i nipoti e i figli, se ne parlerà e allargheremo ancora di più la fetta di popolazione a conoscenza di questo fenomeno. L’informazione, in questi casi, può davvero fare la differenza salvando persone del tutto ignare».













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