Feeling con Draghi La Svp: più tedesco dei tedeschi

Bolzano. Dopo i deputati della Svp, anche i senatori del Gruppo per le autonomie hanno incontrato il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Ieri alla Camera le consultazioni con Julia...



Bolzano. Dopo i deputati della Svp, anche i senatori del Gruppo per le autonomie hanno incontrato il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Ieri alla Camera le consultazioni con Julia Unterberger, Dieter Steger, Gianclaudio Bressa e Albert Lanièce. Il feeling è conclamato. «Draghi in Germania ha la fama di essere più tedesco dei tedeschi», ironizza Julia Unterberger. Con i governi tecnici la Svp non ha un buon rapporto. Dovendosi occupare di grandi vicende nazionali in momenti di crisi, ammette Steger, con i governi tecnici alla Monti le istanze locali non hanno margini. Ma Steger ammette anche il senso di sollievo provato ieri: «La competenza, l’autorevolezza e l’europeismo di Draghi, che è il nostro europeismo, sono evidenti. Come cittadino di questo Stato mi sento rassicurato dalla sua presenza». Il sostegno al governo Draghi da parte della Svp è ormai scontato, anche se andrà deciso ufficialmente.

«Prendiamo molto sul serio l’appello del presidente Mattarella», sottolinea Steger. Julia Unterberger conferma: «Come convinti europeisti credo che potremo dire di sì». Le condizioni restano quelle di sempre: «Siamo disponibili a tutte le soluzioni che garantiscano stabilità, che stanno nella cornice europea e che prendono un chiaro impegno sulla tutela delle minoranze linguistiche e delle autonomie speciali». L’obiettivo della Svp è un governo non tecnico, ma politico. Unterberger: «La formula Ursula sarebbe la preferibile». Il colloquio è durato una trentina di minuti, con Draghi impegnato a prendere personalmente gli appunti.

I senatori si sono presentati con i primi dossier indirizzati a Draghi. Lanièce sulla Valle d’Aosta e le politiche per le montagne, la Svp sull’Alto Adige. I temi vanno dalle proposte della giunta provinciale sul Recovery Fund, i ristori per il settore del turismo invernale, il patto finanziario, la richiesta di margini di manovra per garantire ristori provinciali. E poi c’è la Commissione dei 6 e dei 12, di nuovo bloccata. «Abbiamo riferito al presidente Draghi che con gli ultimi due governi le paritetiche non sono mai decollate». E poi le infrastrutture e l’iter sulla concessione dell’A22. Draghi ha dato appuntamento alla delegazione per un secondo incontro la settimana prossima. Seguirà dossier più dettagliato. La deputata forzista Michaela Biancofiore interviene: «Lungi da me l'idea di dare consigli al neo premier incaricato Mario Draghi, ma l'appassionante discussione di queste ore sul "se sarà un governo tecnico o politico", mentre la crisi corre, si risolve facilmente con una consulta del Presidente. Un gabinetto di guerra nel quale si pre-discutano le misure che devono andare al Consiglio dei ministri e poi in parlamento senza incontrare intralci che rallentino la ricostruzione del Paese».













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