Feste di Capodanno, multe a chi usa fuochi d’artificio

Vietati anche ai privati i botti cancellati dal Comune nello spettacolo cittadino Al loro posto i palloncini, distribuiti domani anche da 15 migranti ospitati in città


di Simone Facchini


MERANO. Migliaia di bianchi palloncini luminosi liberati verso il cielo al posto dei fuochi d'artificio per il capodanno a Merano: è ormai cosa nota. Meno, forse, il fatto che, oltre all'accantonamento del tradizionale spettacolo pirotecnico, vige il divieto di sparare ogni genere di botto. Lo dice, non da oggi, il regolamento di polizia urbana nel titolo terzo, dedicato alla tutela della quiete pubblica.

"L'articolo 16 - spiega il comandante della polizia municipale Fabrizio Piras - vieta tassativamente su tutto il territorio comunale l'accensione di fuochi d'artificio e il loro lancio, ma anche lo sparo di petardi, bombette, mortaretti e razzi di qualsiasi tipo”. Chi contravviene alla disposizione rischia una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 80 a un massimo di 500 euro, fatto salvo il risarcimento del danno eventualmente causato.

Certo è impossibile individuare chiunque lanci un petardo. Il buon senso è regola aurea in questi casi. Per inciso, il sindaco, sempre secondo lo stesso regolamento, potrebbe concedere deroghe "su richiesta scritta e motivata". Ma chiedere al sindaco, che ha deciso di sostituire lo spettacolo cittadino, un permesso per fare privatamente i fuochi, sa assai di paradosso. In molti, attenti all'attualità, si sono tuttavia chiesti perché a Roma (ma anche in altre città italiane sono avvenuti episodi simili) il Tar abbia sospeso il divieto imposto dalla sindaca Raggi, che aveva disposto il divieto assoluto di usare materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici, analogamente dunque a quanto avviene a Merano.

La differenza sta nello strumento della proibizione: a Merano si tratta, come detto, di un regolamento, dunque una fonte passata attraverso un iter specifico, passato anche attraverso il consiglio comunale. Virginia Raggi aveva invece emanato un'ordinanza. Il tribunale amministrativo ha deciso di bocciarla a causa dei diversi errori formali e sostanziali in essa contenuti. Fra gli altri, non presentava i requisiti di urgenza che avrebbe richiesto una tale decisione.

Tornando ai palloncini meranesi che sostituiranno i fuochi, ben quindici saranno i migranti coinvolti nella loro distribuzione (dalle 23 di San Silvestro nelle aree principali della festa nel centro, dunque piazza Teatro, della Rena e Terme più l'area dei mercatini di Natale). Lo faranno sulla base del protocollo d'intesa, firmato dal Comune, per l'impiego a fini sociali dei profughi ospitati nella struttura d'accoglienza alla stazione. "Riconoscibili da una pettorina che riporta il logo di Merano, dei suoi 700 anni, e il pronome "noi" in più lingue - dice il vicesindaco Andrea Rossi - i volontari contribuiranno a distribuire i palloncini a chi, meranesi e ospiti, trascorrerà in piazza la notte di S.Silvestro. L'iniziativa è stata concordata con la direzione di Volontarius/River Equipe, ente gestore della struttura d'accoglienza, e con l'Azienda di soggiorno che coordina le attività del capodanno".













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