IL CASO

Festival erotico, il sindaco di Bolzano vieta l'affissione dei manifesti

Il Comune accusa: "Mercifica il corpo delle donne". La replica: "Non è vero, e ne vengono affissi di molto peggio"


di Alan Conti


BOLZANO. Il festival degli show erotici a Bolzano non avrà manifesti autorizzati dal Comune. Dopo aver concesso negli ultimi anni spazi regolari alle rassegne di Innsbruck (Erotik Messe) e Lana (Fiera Exsex) sull’iniziativa del disco sexy Showgirl è calata la scure del sindaco Renzo Caramaschi. Il 23 e il 24 settembre, infatti, il locale al civico 14 di via Siemens organizzerà un appuntamento per amanti del genere erotico con l’esibizione di nove star del settore: sette donne e due uomini.

«Per l’occasione abbiamo realizzato un manifesto pubblicitario 6X3 metri da attaccare in zona industriale e lo abbiamo inviato alla Ica srl che si occupa delle pubbliche affissioni per il Comune di Bolzano» spiega Norbert Seppi, titolare di Fase srl che gestisce Showgirl. «Ricevuto il benestare del responsabile, però, al momento di esporre la pubblicità siamo stati bloccati. In una mail ci hanno spiegato che il sindaco in persona aveva deciso di non autorizzare l’esposizione della locandina».

Nel 2009 una misura simile venne applicata per il manifesto di un’azienda di ottica che riportava lo slogan “Te la do gratis” (sottinteso: la montatura degli occhiali). La pubblicità del festival, proprio per rispettare le regole, non presenta nudità visibili. «Siamo stati attenti perché non è nel nostro stile urtare la sensibilità della gente. Si tratta, oltrettutto, di uno show erotico: niente porno nè ragazze che si prostituiscono. Eppure sembra che l’amministrazione ne sia rimasta particolarmente colpita».

Semplice la spiegazione del sindaco Caramaschi: «La decisione arriva in riferimento a una specifica delibera, derivata da un’indicazione del Parlamento Europeo, che ci impegna a non dare spazio a manifesti che mercifichino il corpo della donna. È un regolamento che abbiamo deciso di rispettare. Per questo non abbiamo concesso l’affissione di una locandina che promuova questo tipo di spettacolo». La delibera in questione è la numero 27 del marzo 2011 promossa dall’ex assessore dei Verdi Patrizia Trincanato. Applicando il documento, dunque, la pubblicità di Showgirl sarebbe “offensiva della dignità della donna esponendo l’individuo alla violenza e all’offesa con messaggi stereotipizzanti”.

«I ballerini e le ballerine invitate, però, svolgono tutti un lavoro legale, regolarmente retribuito e senza coercizione - continua Seppi - quindi metterci alla stregua di chi lede la dignità delle donne è offensivo».

La decisione di Caramaschi coinvolgerà tutta la giunta, per dare un segnale forte sul tema: oggi sarà discussa con gli altri assessori. «A questo punto - chiude il titolare del disco sexy - mi devono spiegare perché sono stati rilasciati permessi per eventi identici o perché si accettano i cartelli promozionali di alcune aziende di abbigliamento intimo». Il blocco del manifesto in mano all’Ica, peraltro, potrebbe non essere sufficiente a fermarne la diffusione perché l’azienda Noistudio, che gestisce alcuni spazi in zona stazione, potrebbe decidere comunque di esporre la pubblicità come richiesto dal cliente. Uguale permesso è atteso dal Comune di Merano.

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