Finanziamenti ai contadini 366 milioni in cinque anni

I contributi arrivano per il 43% dall’Unione europea e per il 40% dallo Stato La giunta altoatesina ha stanziato 36 milioni in più rispetto al periodo precedente


di Davide Pasquali


BOLZANO. È stata dura, c’è voluto troppo tempo, ci si aspettava di più, ma insomma si è pur sempre portato a casa un bottino di 36 milioni di euro superiore rispetto a quello dell’ultimo quinquennio. Stiamo parlando delle sovvenzioni all’agricoltura sudtirolese deliberati dalla giunta provinciale. In tutto, dal 2015 al 2020 sono la stratosferica cifra di 366 milioni di euro. Il finanziamento arriva per lo più dall’Unione europea (43%, per 158 milioni) e dallo Stato (39,89%, per quasi 146 milioni). La Provincia contribuisce soltanto per il 17%, ossia con 62 milioni di euro e rotti.

Ne ha dato notizia l’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler. «L’Alto Adige è una terra contadina, verde, e tale deve rimanere». La parte del leone la faranno le misure di compensazione e i premi per la cura dell’ambiente, ma sovvenzionati verranno anche gli edifici agricoli, gli investimenti negli stabilimenti del settore lattiero caseario, le cantine di vini, così come l’allevamento delle specie a rischio estinzione. Si sovvenzioneranno anche le start up e i giovani, per assicurare il ricambio generazionale.

Il periodo in essere sarebbe dovuto essere quello dal 2014 al 2020, ma le trattative a livello comunitario prima e romano poi, così precisa Schuler, sono iniziate molto tardi. Prima non si poteva fare. Di più sì, e si tenterà di ricontrattare, in particolare sul fatto che l’Ue non finanzia aziende al di sotto di un certo giro d’affari, esattamente il contrario della politica agraria provinciale, che vuole sostenere i piccoli.

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