Firmian, festa bilingue per celebrare 200 nonni

Gli alunni delle cinque sezioni si sono esibiti con entusiasmo in poesie e canti L’assessora: «I nonni? I giochi più speciali che i nipoti possano desiderare»


di Alan Conti


BOLZANO. «Se un figlio lo ami infinitamente, un nipote lo ami il doppio. Si può esprimere come concetto o ha poco senso?». Non importa che abbia senso o meno perché la Festa dei Nonni organizzata dall'ufficio comunale servizi educativi e del tempo libero nella scuola dell'infanzia a Firmian in piazza Montessori è stata un concentrato di sorrisi ed emozioni. Un protocollo semplice con l'invito dei nonni a scuola, una piantina regalata, una canzone e una poesia dedicata. Un po' come le cose che regalano i nonni ai nipoti: semplici ma piene d’affetto. Una passeggiata al parco, un giro in macchina o una pasta, per esempio. I bambini li chiamano, li salutano e saltellano baciati da un sole che ha deciso di fare un regalo in più all'appuntamento. Tutti hanno voglia di raccontare dei loro pomeriggi passati con il nonno o la nonna: i giochi, la cucina, le coccole, i compiti e i racconti. Qualcuno i nonni non li ha: poco male, un Chupa Chups, un cioccolatino e la possibilità di tenere per la prima volta un microfono in mano bastano a fare festa comunque.

Un centinaio di bambini coinvolti, di cui 22 della sezione in lingua tedesca. «Abbiamo quattro sezioni italiane e una tedesca» racconta la vice coordinatrice Elena Beltrame. «Siamo contenti di vedere che anche in queste occasioni c'è grande collaborazione ed interazione tra i due gruppi linguistici».

I più emozionati, va da sé, sono proprio i nonni. «È un’avventura stupenda – si racconta Claudio Marcolongo che si definisce “pentanonno” con 5 nipoti – e che ti regala una vita diversa. Nello stare con loro riesci ad essere positivo, entusiasta e curioso del mondo. Non perdi mai la voglia di guardare avanti e non posso che considerarli un dono meraviglioso. Giocando assieme a loro, poi, puoi trasmettere le regole della vita, la caparbietà e la forza di provarci sempre anche quando si perde dando tutto se stessi. Una magia continua». Chiude con un tocco di commozione lasciando spazio a due nonne: Carla Gualtieri e Miraka Lavdia. «È molto bello raccontare la propria storia e il proprio vissuto ai nipoti. Diciamo che la prima volta ascoltano e dalla seconda in poi trovano qualcosa di più interessante da fare, ma fa parte del gioco ed è comunque divertente. È molto difficile scegliere quale sia l'aspetto più bello di essere nonni perché ci piace tutto. C'è, inoltre, un forte senso di comunità che si sviluppa tra di noi quando ci si incontra fuori da scuola o al parco. Nascono vere amicizie e si conoscono persone che provano le tue stesse sensazioni ogni giorno”.

Chiusura con l'assessore comunale alla scuola e al tempo libero Monica Franch. «I nonni sono i “giochi” più speciali che un bambino può sperare di avere. Questa festa mi coinvolge molto perché io ho avuto una nonna che mi ha cresciuto da quando sono nata fino a quando mi sono sposata. Mi commuove e mi regala sempre un pensiero dolce per lei» racconta con l'occhio lucido lasciando l'istituzione per dar spazio all'emozione. Ed è giusto così.

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