Firmiano, bonificare costa troppo

Il sindaco: «Situazione sotto controllo ma per risanare la discarica servirebbero decine di milioni. Non li abbiamo»


di Davide Pasquali


BOLZANO. «Bonificare la collina sotto Firmiano costerebbe troppo, almeno trenta-trentacinque milioni di euro. Noi non ce li abbiamo». Lo chiarisce, senza mezzi termini, il sindaco Luigi Spagnolli.

Arsenico, fluoruri, forti tracce di metalli pesanti. Siamo alla base della collina di Firmiano, dove fino a pochi anni fa c’era il campo nomadi, sopra la frequentatissima pista ciclabile che lungo la ex ferrovia conduce da ponte Adige ad Appiano.

Una discarica che da anni e anni produce percolati. Che però negli ultimi mesi sono pure affiorati in superficie. Sono pericolosi. Lo hanno evidenziato e certificato le analisi dell’Appa, rese pubbliche dall’attivista grillina Teresa Fortini, che aveva raccolto diversi campioni da analizzare, sia liquidi che solidi (terreno).

I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Trento sono sul chi va là da mesi, specialmente dopo le ripetute denunce da parte del nostro giornale, e pare abbiano commentato i risultati delle analisi dell’Appa con un laconico “disastrose”.

Il sindaco non smentisce: «La situazione, monitorata dagli uffici provinciali preposti, è sotto controllo. I percolati, da anni, vengono raccolti alla base e smaltiti a norma di legge». Ma i percolati nel bosco? «Ovvio che se ci si mette a scavare, sotto terra si trova di tutto. Lo sappiamo. Lo direbbe qualsiasi perizia di qualunque tecnico. Non ci occorreva di certo il Movimento 5 Stelle, il cui scopo è solo quello di terrorizzare la popolazione, generando timori infondati».

Le analisi, però, rimangono disastrose e ci si chiede come mai non si sia provveduto ad avviare la bonifica, come avvenuto per esempio alla collina Pasquali o alla discarica in cima alla collina di Firmiano. Non si potrebbe anche quaggiù, fra ponte Adige e l’ex campo nomadi dismesso? «In passato, con il contributo della Provincia, ce lo siamo potuti permettere. Adesso i tempi sono cambiati: non ci sono più risorse per tutto». Si pensi al centro disabili di via Fago, inaugurato ieri alla presenza dello stesso sindaco. «È costato 7 milioni di euro. Bene, per la bonifica ce ne vorrebbero quattro-cinque volte di più. Se si bonificasse, dovremmo rinunciare ad altre opere importanti».

Quindi? «Mi fido dei tecnici provinciali, che sanno come gestire la situazione». Insomma, si tengono sotto controllo gli effetti, il percolato, ma non ci sono le pile per risolvere alla radice.

Intanto, una visita alla collina lascia attoniti. Nonostante le ripetute segnalazioni - di media, privati e politici - la situazione è lungi dall’essere tranquilla. All’ex campo nomadi, ancora ieri si notava una discarica abusiva, più piccola di quella presente nei mesi scorsi, per carità, ma ancora c’è. E i bossoli - dovuti alla preesistente attività del tiro al piattello - nonostante la loro pericolosità in quanto contenenti piombo non sono stati di certo tutti rimossi. Se ne vedono ancora a centinaia, sopra terra. Chissà quanti ce ne saranno di sepolti sotto. Nel bosco, scendendo verso la vasca dove vengono convogliati i fanghi e il percolato, si rinvengono due lunghi e misteriosi tubi di plastica. Nemmeno dieci centimetri di sezione. Almeno uno dei due non serve a niente, visto che in più punti è tranciato e chiuso con del nastro adesivo. Ma anche l’altro ha l’aria di non servire a molto, non fosse altro che è schiacciato: ci sono caduti sopra diversi alberi. Qui, da anni sembra non passi nessuno. Chi ha visitato i lavori per la bonifica della discarica grande di Firmiano, pure da profano, sa cosa comportino in termini di tempo per movimento terra, posa di svariati strati di guaine impermeabilizzanti e conglomerati speciali per assorbire, contenere e via discorrendo. Qui, l’impressione è che non si sia fatto nulla del genere. Sono tecnologie dell’oggi e qui, a giudicare dalle dimensioni dei tronchi cresciuti, da molti anni nessuno mette mano. In fondo alla scarpata, sorpassata la ciclabile sull’ex ferrovia, la vasca dei percolati. Non è un inizio di inverno freddo, per cui lo stillicidio prosegue. L’acqua è scura, schiumosa. Cartelli di pericolo per ammonire chi si avvicina. Non è un bel vedere, ma questa è una considerazione che lascia il tempo che trova. Le analisi, però, parlano di arsenico, fluoruri, metalli pesanti. Il Noe sa. L’Appa sa. Il Comune sa ma non ha i soldi. Il Wwf chiede all’ente pubblico di intervenire. Provincia, se ci sei batti un colpo.

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