Fitto: "Nomi bilingui come da statutoAltrimenti interverrà il governo"

Fitto non ha dimenticato il suo ultimatum sui cartelli in montagna. E ora torna alla carica: "I nomi devono essere bilingui come prevede lo statuto. Mi auguro che la Provincia agisca di conseguenza, altrimenti dovremo intervenire noi"



BOLZANO. Fitto non ha dimenticato il suo ultimatum sui cartelli in montagna, imposto al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Il ministro agli affari regionali Raffaele Fitto si mostra pronto al dialogo, ma allo stesso tempo intransigente su quello che definisce un caposaldo dello statuto di autonomia: «Il bilinguismo va rispettato», detta la linea il ministro che è fiducioso sul fatto di poter arrivare a risolvere una volta per tutte la spinosa questione della toponomastica.
Il ministro Fitto aveva chiesto al presidente della Provincia Durnwalder di risolvere la questione legata alla toponomastica e in particolare alla segnaletica di montagna entro la fine di giugno. L’ultimatum è scaduto, ma nel frattempo è arrivata la risposta di Durnwalder. «Prendo atto - dice ora il ministro - che la Provincia si è impegnata a deliberare in materia. Ora studierò la proposta e sarà mia premura accertare che gli impegni vadano rispettati».
Quando parla di impegni da rispettare, il ministro agli affari regionali si riferisce in particolare ad un aspetto: «Io non voglio scontri con nessuno, ma il bilinguismo è un principio che va ribadito. Non ho intenzione di creare polemiche di alcun tipo, ma vorrei che almeno questo principio venisse salvaguadato». Fitto è convinto che si possa arrivare a una soluzione in tempi brevi: «Mi auguro il completamento di una questione che da troppo tempo, da anni non viene affrontata. So che a Bolzano sono al lavoro, spero che si possa arrivare a una soluzione definitiva già nei prossimi giorni».
Realisticamente, sarà difficile chiudere la trattativa a giorni, come chiede il ministro, ma l’impegno di Durnwalder è stato chiaro: il disegno di legge sulla toponomastica sarà portato in consiglio provinciale entro quest’anno. Ma il testo, così come è stato illustrato da Durnwalder, rispetta il bilinguismo solo in parte: per i toponimi già inseriti in qualche testo legislativo (statuto di autonomia o leggi regionali e provinciali) e per quelli per i quali sarà accertato l’effettivo utilizzo da parte della popolazione locale tramite un sondaggio Astat. Il ministro non commenta la proposta in attesa di studiare più in dettaglio il disegno di legge, ma fa capire che non è questa la soluzione che ha in mente: «Mi auguro che non ci sia un “diversamente” rispetto al principio statutario del bilinguismo, ma se dovesse essere così, allora vedremo come muoverci». Tra le ipotesi c’è anche quella di assegnare poteri straordinari al commissario del governo.
A questo punto la palla passa nuovamente alla Provincia e in particolare all’Svp che dopo gli annunci ora dovrà presentare il suo disegno di legge.

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