Fitto: sui singoli nomi deciderà la commissione di esperti

Nota del ministro dopo le polemiche sulla Vetta d'Italia e altri toponimi italiani sorte all'indomani della firma dell'accordo sul bilinguismo nei cartelli di montagna. Tutto rimandato al verdetto della commissione paritetica



BOLZANO. Il governo ha preso atto dell'intesa con la Provincia sui cartelli di montagna. «La commissione paritetica inizierà a lavorare presto»: il ministro Fitto risponde così alle polemiche sulle interpretazioni discordanti. E' un testo che parla chiaro, rivendica Fitto, «nel segno di collaborazione e riaffermazione del principio dei bilinguismo».
Era stato il consiglio dei ministri ad avviare il 22 luglio la procedura di attivazione del potere sostitutivo rispetto alla Provincia. E' stato invece trovato un accordo e Fitto ne ha presentato il testo al consiglio dei ministri. Dal giorno dopo la firma però le frasi di Durnwalder su «addio alla Vetta d'Italia» hanno provocato dubbi sulla reale portata del protocollo d'intesa. Fitto accuratamente evita di entrare in polemica con il presidente provinciale e rinvia la verifica al lavoro della commissione paritetica: quattro «esperti», due di nomina ministeriale e due di nomina provinciale. Viene data per certa la presenza di due calibri pesanti come il commissario del governo Fulvio Testi da un lato e il direttore generale della Provincia Hermann Berger dall'altro. Arriveranno rappresentanti del Cai e Avs? Una soluzione non caldeggiata dall'assessore Christian Tommasini.
La commissione sarà il banco di prova di un testo nato da un compromesso tra le due parti e che potrà produrre risultati o un braccio di ferro infinito. I pessimisti pronosticano «l'accordo rischia di essere già morto».
La provocazione di Durnwalder mirava ai criteri che dovranno guidare, secondo il testo, il rifacimento dei cartelli oggi monolingui (entro la stagione alpinistica 2013) e la segnaletica del futuro: bilinguismo garantito per le «denominazioni diffusamente utilizzate per i comuni e per le località» e mantenimento invece nella dizione tedesca o ladina dei «nomi storici». Durnwalder interpreta «località» secondo la dizione riportata nella versione in tedesco dell'accordo, «Ortschaften», che significa soltanto zone abitate. E' stato chiarito però che farà fede il documento in italiano.
Fitto glissa: «Non ritengo opportuno partecipare alla individuazione a mezzo stampa dei vari toponimi che in questi giorni affolla le cronache locali, ma ritengo che un pronto avvio dei lavori della commissione possa dare la riposta giusta in tempi brevi ad un problema troppo spesso trascurato». Ai timori di colpi di mano con cancellazione di nomi simbolici («e non solo», chiarisce Alessandro Urzì del Pdl) Fitto risponde così: «Si tratta di un importante accordo raggiunto nel segno della collaborazione e della riaffermazione del principio del bilinguismo in linea con lo statuto di autonomia. Questo risultato è frutto del dialogo che ha contraddistinto il rapporto tra il governo e la Provincia fin dalla sua genesi e che ha evitato l'ulteriore protrarsi della controversia. E' proprio alla collaborazione che si ispira l'intesa raggiunta, nel momento in cui prevede la costituzione di un'apposita commissione paritetica, che avrà il compito di concordare e risolvere le questioni controverse in materia di indicazione sui cartelli di montagna, attraverso una valutazione congiunta del governo e della Provincia». (fr.g.)

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