Folla di curiosi alla stazione per Nick Nolte 

Per le riprese di “Head Full of Honey” arriva un treno extralusso dall’Austria. Ma anche Kompatscher



BOLZANO. Era piena di curiosi, ieri, la stazione di Bolzano: alcuni lì per prendere il treno, ma la maggior parte attirati dal tam tam che il set cinematografico con ospite Nick Nolte ha generato in città e che chiaramente ha richiesto una chiusura del binario eletto a sede delle riprese.

L’interprete di “La sottile linea rossa” e “Il principe delle maree” è infatti impegnato nelle riprese del film “Head Full of Honey” del regista germanico Til Schweiger, remake internazionale sostenuto dalla Film Fund & Commission di Idm Alto Adige di un film dello stesso regista (“Honig im Kopf”) che nei paesi dell’area tedesca era stato visto al cinema da oltre 7 milioni di persone. La storia è quella di un anziano con il morbo di Alzheimer e del suo rapporto privilegiato con la nipote di dieci anni.

Non sono mancati gli incontri con le autorità locali, anche se in veste privata: ieri il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha fatto visita al set allestito in stazione, mentre risale a venerdì una foto che vede il regista Til Schweiger posare insieme al sindaco Renzo Caramaschi. Sempre su Instagram l’Alto Adige è protagonista delle stories (i video disponibili per 24 ore) di Schweiger, che riprende il treno di lusso austriaco Majestic Imperator sui binari bolzanini.

Altre scene sono state girate negli scorsi giorni nel convento dei Francescani, e sulla lista delle location figurano anche la scuola Goethe, Appiano, Fiè allo Sciliar e Dobbiaco. Sono state invece ultimate le riprese a Venezia, anch’essa debitamente immortalata da Schweiger sul popolare social fotografico. Tra i nomi dei protagonisti di “Head Full of Honey” figurano, oltre a Nick Nolte, Matt Dillon, Jaqueline Bisset, Emily Mortimer e Billy Bob Thornton.

La settimana altoatesina della produzione di “Head Full of Honey” non è una novità per la cinematografia: nel 2015 Giuseppe Tornatore girò qui alcune scene di “La corrispondenza” e Baltasar Kormákur scelse la val Senales per il suo “Everest”.













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