Fondi ai Comuni, alleanza con Bolzano
Il sindaco Rösch appoggia il collega del capoluogo: «Per le città più costi e meno contributi, necessario un riequilibrio»
MERANO. Il sindaco di Merano Paul Rösch si allinea alla “rivolta finanziaria” messa in atto dal suo collega sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e ripete che la finanza locale, così come concepita dal Consorzio dei Comuni e dalla Provincia, non garantisce le città di Merano e Bolzano, che svolgono un ruolo di polo di servizi per tutti i Comuni del circondario, evidentemente, a suo parere, sottovalutato.
"Allo stato attuale il ruolo particolare dei centri urbani più importanti – ha detto ieri il primo cittadino di Merano - non è tenuto in debita considerazione. Bolzano e Merano non offrono servizi solo alla cittadinanza, ma anche agli abitanti di tutti i Comuni limitrofi. Ed è quindi evidente che ciò comporta anche una maggiore e considerevole spesa. Questo è un fatto noto a tutti, ma ovviamente nessuno è disposto a rinunciare ai contributi provinciali”.
Il sindaco di Merano, fino a oggi rimasto in silenzio rispetto ai metodi seguiti per la ripartizione dei finanziamenti provinciali, ora intende impegnarsi a fianco di Caramaschi per ottenere una revisione dei criteri di finanziamento.
Uno studio effettuato nel 2012 dall'Eurac e dall'Ivm di Innsbruck fa emergere chiaramente i maggiori oneri dei quali si debbono far carico i Comuni altoatesini più grandi per adempiere alle proprie funzioni anche a vantaggio delle più piccole amministrazioni comunali dei rispettivi circondari.
A sostegno delle proprie tesi, e per riequilibrare quindi al più presto il sistema di finanziamento dei Comuni, un gruppo di lavoro - composto da amministratori bolzanini e meranesi - si darà premura di elaborare una specifica documentazione con tanto di prove, cifre e statistiche.
La Provincia continuerà a rimanere sorda agli appelli in arrivo dalle principali città dell'Alto Adige e continuerà a dare ragione al Consorzio dei Comuni evidentemente sbilanciato sulle posizioni dei Comuni medio piccoli che compongono il territorio?
Si tratta di una domanda a cui è difficile dare una risposta e quindi di una previsione difficile da azzeccare, soprattutto nei confronti di una città come Merano, che nel giro di cinque anni si è vista più che dimezzare (si partiva da 23 milioni di euro all'anno) quelli che una volta si chiamavano i contributi pro capite, ovvero una quota di spesa pubblica redistribuita per ciascun abitante.
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