Fondi ai Comuni, alleanza con Bolzano

Il sindaco Rösch appoggia il collega del capoluogo: «Per le città più costi e meno contributi, necessario un riequilibrio»


di Giuseppe Rossi


MERANO. Il sindaco di Merano Paul Rösch si allinea alla “rivolta finanziaria” messa in atto dal suo collega sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi e ripete che la finanza locale, così come concepita dal Consorzio dei Comuni e dalla Provincia, non garantisce le città di Merano e Bolzano, che svolgono un ruolo di polo di servizi per tutti i Comuni del circondario, evidentemente, a suo parere, sottovalutato.

"Allo stato attuale il ruolo particolare dei centri urbani più importanti – ha detto ieri il primo cittadino di Merano - non è tenuto in debita considerazione. Bolzano e Merano non offrono servizi solo alla cittadinanza, ma anche agli abitanti di tutti i Comuni limitrofi. Ed è quindi evidente che ciò comporta anche una maggiore e considerevole spesa. Questo è un fatto noto a tutti, ma ovviamente nessuno è disposto a rinunciare ai contributi provinciali”.

Il sindaco di Merano, fino a oggi rimasto in silenzio rispetto ai metodi seguiti per la ripartizione dei finanziamenti provinciali, ora intende impegnarsi a fianco di Caramaschi per ottenere una revisione dei criteri di finanziamento.

Uno studio effettuato nel 2012 dall'Eurac e dall'Ivm di Innsbruck fa emergere chiaramente i maggiori oneri dei quali si debbono far carico i Comuni altoatesini più grandi per adempiere alle proprie funzioni anche a vantaggio delle più piccole amministrazioni comunali dei rispettivi circondari.

A sostegno delle proprie tesi, e per riequilibrare quindi al più presto il sistema di finanziamento dei Comuni, un gruppo di lavoro - composto da amministratori bolzanini e meranesi - si darà premura di elaborare una specifica documentazione con tanto di prove, cifre e statistiche.

La Provincia continuerà a rimanere sorda agli appelli in arrivo dalle principali città dell'Alto Adige e continuerà a dare ragione al Consorzio dei Comuni evidentemente sbilanciato sulle posizioni dei Comuni medio piccoli che compongono il territorio?

Si tratta di una domanda a cui è difficile dare una risposta e quindi di una previsione difficile da azzeccare, soprattutto nei confronti di una città come Merano, che nel giro di cinque anni si è vista più che dimezzare (si partiva da 23 milioni di euro all'anno) quelli che una volta si chiamavano i contributi pro capite, ovvero una quota di spesa pubblica redistribuita per ciascun abitante.

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