Fondi europei, un bando destinato agli immigrati

Il direttore dell’Ufficio: «L’integrazione è legata a filo doppio all’occupazione» Stanziati 4,5 milioni, anche per donne e giovani. «Più rigore nei rendiconti»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Immigrati, giovani fino a 29 anni, donne e persone in situazione di disoccupazione di lunga durata: saranno questi i destinatari dei quattro bandi per la presentazione dei progetti che puntano ad ottenere il finanziamento del Fondo sociale europeo. Dopo il via libera della giunta provinciale, l’Fse ha illustrato i dettagli dei vari ambiti progettuali, che prevedono una dotazione finanziaria di 4,5 milioni di euro, mentre la scadenza dei termini per l'invio delle domande è stata fissata al 2 maggio.

Una delle novità principali è costituita dal bando concepito specificatamente per gli immigrati. «Si tratta di un importo relativamente piccolo, circa 800 mila euro, - spiega Alex Kemenater, direttore dell’ufficio Fse - ma siamo ansiosi di capire quale sarà il feedback. Il fine ultimo è l’integrazione, che è legata a filo doppi o all’occupazione».

In assoluto, ha spiegato Kemenater, l’intenzione è quella di proporre «bandi piccoli per destinatari ben definiti». Si conta anche di «spendere, ma di spendere bene». Il riferimento, in questo caso, è legato alla problematica gestione del passato, tanto da rendere necessaria anche una commissione d’inchiesta. «Con la nuova programmazione - aggiunge Kemenater - è cambiata anche la rendicontazione. Che sarà più rigorosa ed imperniata sui costi standard».

I dettagli degli avvisi sono stati presentati dal direttore dell'ufficio Fse, Alex Kemenater, e da Elisabeth Schnitzer, che hanno spiegato che «i progetti dovranno realizzare interventi di formazione di breve durata finalizzati a integrare le competenze necessarie per l'accesso al mercato del lavoro, l'inserimento e il reinserimento lavorativo, con particolare riferimento ai settori innovativi come la Green Economy». Luca Storti e Stefano Zanotelli, sempre dell'ufficio Fse, hanno spiegato agli interessati le condizioni da rispettare per poter presentare le domande e accedere ai finanziamenti. «La situazione occupazionale in Alto Adige è buona - ha sottolineato il direttore della Ripartizione Europa, Albrecht Matzneller - ma anche nella nostra Provincia ci sono persone che incontrano difficoltà nell'accedere al mondo del lavoro. È a loro, e in particolare all'accompagnamento in questo delicato percorso, che dovranno rivolgersi i progetti finanziati dal Fondo sociale europeo nell'ambito del cosiddetto Asse 1 sull'occupazione».

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