Fondo riservato, per tutti accusa di dolo

La Procura contabile inasprisce la posizione con una nuova memoria. Richieste risarcitorie pesanti anche per i funzionari


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Il processo davanti alla Corte dei Conti all’ex governatore Luis Durnwalder e ai quattro funzionari provinciali coinvolti per la gestione del cosiddetto “fondo riservato” sembra destinato a complicarsi ulteriormente. La memoria integrativa (autorizzata dalla Corte) depositata l’altro giorno dalla Procura contabile (a firma del sostituto procuratore Alessia Di Gregorio) è un nuovo durissimo atto d’accusa nei confronti dell’ex presidente. Nel nuovo documento si fa esplicito riferimento all’«utilizzo illegittimo , per finalità e modalità, delle somme stanziate annualmente». Si tratta di spese - ricorda la Procura - che devono risultare «strettamente connesse con l’esercizio della funzione» con l’obbligo giuridico di “giustificazione causale” secondo un principio costituzionale che non può trovare alcuna deroga nella normativa provinciale all’epoca in vigore. In effetti un conto è l’esenzione dall’obbligo di rendicontazione , altra cosa è pensare che la pubblica amministrazione possa gestire dei soldi pubblici senza una puntuale e coeva giustificazione dell’impiego deciso.

Nessun segreto. «Spesa riservata - scrive il procuratore contabile - non equivale a spesa segreta». Su questo punto la Procura contabile pone anche le basi all’atto di accusa che ha travolto i funzionari provinciali Eros Magnago, Stefano Natale, Karl Rainer e Roman Sandri. Nel documento infatti si rileva che nel corso degli anni Durnwalder si era imposto un “vincolo di destinazione” per le spese sostenute poi disatteso «godendo - secondo la Procura - della tacita accondiscendenza dei funzionari provinciali apicali preposti al controllo contabile» previsto anche sulle spese riservate. In sostanza la Procura ritiene che i quattro funzionari abbiano «agevolato, tollerato e consentito» l’illegittimo “modus operandi” del presidente Durnwalder. Nel nuovo documento della Procura contabile si pone anche attenzione a come il presidente Durnwalder abbia gestito concretamente il fondo per le spese riservate. A rivelare come i soldi sarebbero stati concretamente gestiti è stato il direttore dell’ufficio economato Sandri che ha raccontato che il presidente gli chiedeva mensilmente di mettere a disposizione della segretaria (Martina Graf) una somma tra i 5 mila ed i 7 mila euro a volta che veniva conservata in una cassettina metallica a sua volta custodita in una cassaforte a muro all’interno della segreteria del presidente.

Regali e cene. La nuova memoria di accusa della Procura elenca anche alcuni importi utilizzati per spese illecite in quanto non riconducibili all’attività istituzionale vera e propria. Vengono ad esempio indicati 20.565 euro spesi «per pranzi, cene o semplici rinfreschi » in occasione delle festività natalizie a vantaggio di una stretta cerchia di dipendenti provinciali appartenenti ad uffici sotto la diretta dipendenza del presidente. Vengono poi contestati 24.232 euro di spese per prodotti alimentari «per lo più destinati al consumo personale di Durnwalder» (come frutta, yogurth, caffè, latte, bibite); 10.611 euro usati per spese personali (come l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti); 31,752 euro per pranzi e cene (anche a base di pesce presso rinomati ristoranti) con gli assessori; 66.062 euro per regalie di diverso genere in favore di alcuni dipendenti provinciali legati al presidente da rapporti di amicizia o servizio (come regali di nozze in favore di colleghi di partito); 55.160 euro per regali o dazioni di denaro in contante a favore dell’ex direttore del centro sperimentale Laimburg («esempio della concezione uti princeps» che connotava la gestione del fondo riservato da parte di Durnwalder); 210.329 euro in favore di soggetti privati e associazioni con violazione dei principi di trasparenza e imparzialità (l’articolo 97 della Costituzione impone ad ogni amministratore di evitare qualsiasi forma di scelta arbitraria nell’erogazione di sovvenzioni e contributi di ogni tipo); infine altri 45.154 euro di spese di altri tipo non legate alle funzioni istituzionali del presidente. La Procura contabile ritiene che anche le compensazioni (per spese anticipate personalmente da Durnwalder) non siano legittime in quanto prive di reale documentazione giustificativa.

Il dolo. L’illecito utilizzo del fondo riservato è contestato a Durnwalder a titolo di dolo perchè sarebbe stato «consapevole di appropriarsi illecitamente di denaro pubblico». Ne esce aggravata anche la posizione dei quattro funzionari provinciali coinvolti nei confronti dei quali ora la Procura intende procedere per «dolo contrattuale» (per coscienza e volontà di violazione degli obblighi di servizio) dato che l’emissione di mandati di spesa privi della necessaria documentazione giustificativa oltre che illegittima (sotto il profilo amministrativo) è illecita (penalmente). «Appare verosimile - scrive la Procura - ritenere che i quattro esperti funzionari fossero pienamente consapevoli della antidoverosità della propria condotta». Le somme risarcitorie chieste dalla Procura (che parla anche di occultamento doloso del danno per anni) sono pesantissime. A Durnwalder vengono chiesti 1.359.977,47 euro (più rivalutazione); a Karl Rainer 214 mila euro; a Roman Sandri 694 mila euro; ad Eros Magnago 388 mila euro ed infine a Stefano Natale 216 mila euro.

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