Forza Italia, tesseramento flop

Iscrizione raddoppiata a 50 euro. Lillo: «Troppo cara, ma c’è lo stop al finanziamento pubblico»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Forza Italia raddoppia il prezzo e il tesseramento fa flop. È andata male la campagna di adesioni 2014, che ufficialmente avrebbe dovuto chiudersi a fine giugno, ma che sembra resterà aperta a oltranza in attesa dei congressi locali.

In Trentino Alto Adige sono state staccate circa 500 tessere, informa il coordinatore regionale Enrico Lillo. A Bolzano, prosegue Lillo, «sono meno della metà». I più pessimisti parlano di poco più di cento tessere. Fossero anche duecento, lo stesso Lillo ammette che si tratta di numeri esigui. Con quali numeri bisogna confrontare il tesseramento 2014? Risponde l’ex commissario Alessandro Bertoldi: «Nel 2012 il Pdl aveva raggiunto in Alto Adige 1500 tesserati. Dobbiamo però tenere conto che non c’era ancora stata l’uscita del gruppo di Giorgio Holzmann verso Fratelli d’Italia. Se dovessi stimare le “nostre” tessere del 2012, direi 800».

Il costo della tessera, è la versione unanime in Forza Italia, è largamente responsabile del flop. L’iscrizione è stata portata a 50 euro. Raddoppio secco rispetto ai 25 euro dell’ultimo tesseramento. Con i 50 euro si è socio a tutti gli effetti, con diritto di voto ai congressi. Giovani e anziani hanno diritto alla tessera scontata a 25 euro. È disponibile anche una tessera a 20 euro, che non consente però di votare ai congressi.

Amara considerazione di Lillo: «Inutile nasconderci dietro un dito. Con la crisi economica, con la disaffezione verso i partiti, chi si presenta e chiede 50 euro rischia di vedersi tirare una scarpa. Per fortuna c’è la tessera scontata per chi ha meno di 25 anni e chi ha più di 65 anni e Forza Italia può contare ancora su uno zoccolo duro di sostenitori appassionati che accettano di pagare 50 euro». Per fare un confronto, il Pd ha conservato la tessera con offerta libera a partire da 15 euro.

L’aumento del prezzo, aggiunge Lillo, ha anche un risvolto positivo: «Tenere basso il costo rende più facile il malcostume dei pacchetti di tessere acquistati dall’onorevole di turno per rafforzare le proprie posizioni di potere». Ma è una consolazione grama, perché da quest’anno il flop al tesseramento non sarà solo un problema politico. «Grazie alla abolizione del finanziamento pubblico, i partiti dovranno sostenersi con le donazioni e il tesseramento. Anche per questo si è arrivati ai 50 euro, per aumentare le entrate. Come vediamo in realtà l’effetto è di diminuire gli iscritti. Insomma, è un cane che si morde la coda. Come dico dall’inizio, l’abolizione del finanziamento pubblico avrà come effetto di consegnare la politica agli abbienti», sottolinea Lillo. Forza Italia e poi il Pdl non hanno mai celebrato congressi. Questa volta si terranno veramente? «Da Roma continuano a dirci che verranno indetti e che il regolamento è quasi pronto. Sembra che questa volta il partito sia seriamente intenzionato a scegliere i vertici provinciali e comunali attraverso i congressi. Anche per questo credo che dovremo lasciare aperto il tesseramento. Se lo chiudessimo ora, dovremmo riaprirlo appena verranno convocati i congressi».

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