Frattini in campo per sfidare Spagnolli

L’annuncio di Biancofiore: «Berlusconi appoggia la candidatura a sindaco» L’ex ministro pone due condizioni: centrodestra unito e dialogo con la Svp


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Frattini è in campo. «Sì sono pronto a candidarmi a sindaco di Bolzano. Ma...». I ma sono due. Anzi, soprattutto uno. Dovrà essere, il suo, il nome scelto da tutto il centrodestra. Lui si aspetta che glielo chiedano. E che lo facciano insieme. Senza distinguo, se e dipende.«Non vuole diventare uno dei tanti candidati di questo nostro schieramento diviso e devastato», ha spiegato Michaela Biancofiore. Che da mesi sta sul collo dell'ex ministro. L'altro «ma» riguarda la Svp. Franco Frattini, consigliere di Stato, ex commissario Ue, rapporti internazionali insistiti e caldi con Vienna, già in corsa per diventare segretario della Nato, vuole che questa sua candidatura sia nel segno del Ppe, il Partito popolare europeo. E aspetta un segnale: che la Volkspartei ribadisca il suo essere Blockfrei, ad esempio. Fuori dai blocchi. O che articoli in modo meno perentorio il suo rapporto preelettorale col Pd. Chiede una Svp con più libertà di manovra, Frattini. Più di quella che, fino a ieri, sembrava uscire dai colloqui molto fitti tra Spagnolli e Ladinser. E per questo, conta su quella vasta area Svp insofferente nei confronti di una alleanza forzata con gli ecosociali e la sinistra della maggioranza consiliare. Acquistano, in questa luce, un preciso significato allora i ringraziamenti arrivati ieri dalla Biancofiore, in sede di presentazione della possibile candidatura, nei confronti di Karl Zeller a proposito «del suo spendersi al mio fianco nella battaglia per l'abolizione dei quattro anni di residenza per la candidatura a sindaco di Bolzano». Zeller è infatti uno degli esponenti di punta di quell'ala molto poco movimentista e molto liberale dentro il partito di raccolta. Uno di quelli che potrebbe valutare positivamente, anche in chiave di dibattito interno alla Svp e di ridistribuzione delle forze in campo nel partito non solo a Bolzano, una discesa in campo di un moderato come Frattini. Uscito da Forza Italia proprio quando i vertici azzurri stavano assumendo posizioni troppo radicali. Zeller, a sua volta, aspetta segnali più precisi: «Siamo un partito federato e su Bolzano decide la Svp di Bolzano, non certo io. Frattini? Ha casa a Bolzano. È una persona per bene. Un giurista di vasta preparazione, ha un curriculum da fare invidia. Ma sarebbe indelicato da parte mia andare oltre con una valutazione...». E Berlusconi, che dice? «Il presidente è stato messo al corrente di ogni passaggio circa i miei contatti con Franco Frattini a proposito di una sua discesa in campo a Bolzano», ha tenuto a precisare Michaela Biancofiore. E approva? «Berlusconi approva pienamente. Certo non vuole imporre nulla a nessuno. Non sono, questi, tempi di diktat. C'è l'autonomia dei vari gruppi. Per questo anche il presidente si aspetta, ma non pretende, che quella di Frattini sia una candidatura unitaria di tutto il centrodestra», risponde la deputata. Per questo la Biancofiore ha avuto lunghe telefonate, nei giorni scorsi, con alcuni leader del centrodestra. Con Ignazio La Russa. E anche con Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia): «Giorgia è sensibile a ogni tentativo per trovare l'unità dello schieramento». L'ex ministra ha poi affermato di non aver mai ricevuto richieste precise di sostegno «da parte di Frattini». Ma l'adesione di Fratelli d'Italia all'operazione è ritenuta indispensabile. Insomma, i segretari dovranno chiedere a Frattini di confermare la sua disponibilità. «Dovranno anche assicurare a Franco che nessuno remerà contro», insiste Biancofiore, « lui se lo aspetta. Aspetta un atto di coraggio: un passo indietro da parte di tutti in suo favore. Non come persona ma come progetto per Bolzano capace di mettere in crisi il mondo tedesco, ad esempio. Perché la sua sarebbe una candidatura spiazzante...». Spiazzante anche per il centrodestra. Che proprio per oggi ha programmato, su iniziativa di Urzì e Lillo, una riunione per tentare la strada di una candidatura unitaria. Ora la disponibilità di Frattini, accolta da tutti senza nessuna preclusione preventiva, dischiude nuovi scenari. «Avevo tutta l'intenzione di evitarmi una nuova campagna elettorale», chiosa Michaela Biancofiore, «ma se Franco ce la facesse...». È questo il punto. Le fratture sempre più evidenti tra i vecchi amici-nemici, soprattutto Urzì. Prima lanciato dalla deputata come nome che avrebbe unito, poi protagonista di affondi polemici e di strappi sul piano politico, ma anche personale. «Anche ora dico: o tutti uniti con Urzì o tutti uniti con Frattini», conclude Michaela. Domenica Franco Frattini era a Bolzano. C'era anche lo scorso weekend. Un segnale? Forse. In ogni caso le condizioni poste dall'ex ministro sono il segno che la sua discesa in campo, pur prefigurata a questo punto ufficialmente, resta appesa alla volontà di molti. Non solo alla sua.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità