Frode all’Inps, ecco i furbetti del reddito di cittadinanza 

Denunciate sei persone. Non avevano diritto ai sussidi statali. False autocertificazioni. In totale frodati 33 mila euro La Finanza scopre anche un finto «indigente»: giocatore abituale puntava svariate migliaia di euro con le sue carte di credito



Bolzano. La Finanza pizzica i furbetti del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza, scoprendo frodi all’Inps per un totale di 33 mila euro e denunciando sei persone: percepivano i sussidi, ma non ne avevano diritto. Uno di loro, autodichiaratosi indigente, in realtà giocava online puntando svariate migliaia di euro con le sue carte di credito.

Nell’attuale periodo di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia in corso, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Bolzano continuano con la costante collaborazione e sinergia info-operativa con i locali uffici dell’Inps nell’attività di contrasto alle indebite percezioni e alle frodi relative alle erogazioni pubbliche a sostegno del reddito e della pensione di cittadinanza.

Nel mirino dei Finanzieri delle Compagnie di Merano e di Bolzano sono finite diverse persone che hanno conseguito illecitamente questi sussidi, omettendo di comunicare all’Inps la reale situazione personale, economica e patrimoniale, propria e del nucleo familiare d’appartenenza.

Nelle ultime settimane è stata accertata una frode in danno dell’erario pari a oltre 33 mila euro, la cui erogazione è iniziata prima dell’insorgenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. In quattro casi, i soggetti sottoposti a controllo hanno dichiarato falsamente all’Inps di essere stati ininterrottamente residenti in Italia nei due anni precedenti la presentazione dell’istanza. Uno di essi, risultato risiedere anagraficamente in Argentina, ha ottenuto indebitamente circa 1.200 euro a titolo di pensione di cittadinanza, mentre gli altri tre hanno percepito sussidi illegittimi – in questo caso sotto forma di reddito di cittadinanza – per 16, 14 e 10 mensilità, erodendo complessivamente alle casse dell’erario oltre 17 mila euro. Un ulteriore controllo ha riguardato una persona proprietaria di unità immobiliari ereditate dal padre defunto, anche queste non comunicate all’Inps; lo stesso ha percepito, senza averne diritto, 5 mila euro a titolo di reddito di cittadinanza, suddivisi in dieci mensilità. Infine, un altro soggetto, simulando uno stato d’indigenza nelle autodichiarazioni presentate all’Inps per ottenere il reddito di cittadinanza, ha omesso di dichiarare informazioni rilevanti che avrebbero escluso il diritto di percepire il sussidio, tra cui la disponibilità di risorse finanziarie sui propri conti correnti bancari nonché i redditi e il patrimonio immobiliare in capo al coniuge. Gli accertamenti svolti dai Finanzieri hanno fatto emergere, oltre alla falsità delle autodichiarazioni, che l’individuo era un abituale cliente di piattaforme di gioco on-line, dove puntava svariate migliaia di euro mediante l’utilizzo di carte di credito. La persona ha percepito, senza averne diritto, oltre 10 mila euro sotto forma di reddito di cittadinanza, erogato in 18 mensilità.

La normativa sul reddito e sulla pensione di cittadinanza (decreto legge n. 4 del 2019) stabilisce che le omissioni e le false dichiarazioni rese al fine di accedere ai suddetti benefici economici costituiscono reato e sono punite con la reclusione da due a sei anni. All’esito degli accertamenti, la Guardia di Finanza ha provveduto a denunciare gli interessati alla Procura della Repubblica e ad inoltrare apposita segnalazione all’Inps per la revoca dei sussidi.

Come chiarisce il comando, in un periodo emergenziale in cui è assolutamente necessario che le risorse pubbliche affluiscano a coloro che versano in situazioni di effettivo bisogno o disagio economico, continuano, in tutta la provincia, le attività della Finanza a contrasto delle frodi nelle diverse forme di assistenza assicurate dallo Stato e dagli enti locali. DA.PA













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