criminalità

Furto da 5 mila euro alla clinica Ruba un maxischermo e un Pc

Alla casa di cura “Santa Maria” un uomo ha approfittato della disattenzione di un medico per intrufolarsi, ha staccato con forza un display dal muro ed è scappato. Ma ora le telecamere di sicurezza lo hanno individuato


Aliosha Bona


BOLZANO. Ha approfittato della disattenzione di un medico per sgattaiolare all’interno della clinica “Santa Maria” e rubare quanto più possibile. Il bottino? Un maxischermo informativo in sala d’attesa, accanto al reparto di Gastroenterologia, e un computer nuovo di zecca per un valore complessivo di oltre 5 mila euro. Il ladro però ha le ore contate. A coglierlo in flagrante i sistemi di videosorveglianza: «Per fortuna abbiamo sotto mano le rilevazioni delle telecamere, attraverso le quali abbiamo potuto seguire passo dopo passo i movimenti di questa persona. Non dovrebbe essere un problema identificarla», ha rivelato Ernesto Bortolotti, direttore amministrativo della clinica privata in via Claudia de' Medici.

Il fatto
Il tutto è accaduto nella serata di sabato, ma l’amara sorpresa, per medici e collaboratori, è arrivata solo ieri mattina perché le zone ambulatoriali di domenica risultano chiuse. Anche al momento del furto la clinica non era in servizio. Sono le ore 20, quando anche gli ultimi dipendenti lasciano la struttura. Uno di loro va di fretta e non s’accorge che, appena al di fuori dell’ingresso, c’è un uomo pronto a intrufolarsi nell’atrio. Infatti la porta scorrevole, dopo le 18, è aperta solamente per chi esce. Con una rapidità notevole e senza dare nell’occhio, il malintenzionato entra: sa bene dove dirigersi e come muoversi. L’azione dura appena due minuti. Centoventi secondi in cui riesce a strattonare con forza un monitor dalla parete e mettersi sotto braccio un computer di discreto valore. A quel punto intravede un’uscita di sicurezza e se la dà a gambe.

Da oggi più sicurezza
«Non è un grosso danno per l’azienda, siamo assicurati contro i furti», commenta ancora Bortolotti dopo i rilievi effettuati ieri mattina dalla polizia, «Ma lo shock psicologico c’è stato, per tutti. Un po’ come quando un ladro ti entra in casa e si intromette nella tua vita privata. Per fortuna è il primo episodio di questo tipo, ma siamo già al lavoro per alzare il livello di sicurezza. In particolare dobbiamo accelerare i tempi di chiusura della porta scorrevole quando essa è in funzione solo per medici e collaboratori. Inoltre va fatta una sensibilizzazione all’interno della clinica: i dipendenti devono accertarsi che la porta si chiuda senza sorprese. Bisogna mantenere l’allerta alta per evitare altri episodi del genere». L’attività medica, fortunatamente, non è stata condizionata perché la clinica ha a disposizione dei display sostitutivi. In queste ore sono in corso le analisi delle telecamere per identificare il responsabile.













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