Galateo: la mia espulsione decisa dai trentini, assurdo

Il consigliere comunale cacciato dalla Lega attacca Fugatti: «Lui sta con Calderoli ed è secessionista. Io sto con Salvini. Continue ingerenze sul partito a Bolzano»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Marco Galateo ha ricevuto la lettera di espulsione dalla Lega ieri mattina. E dice: «Questo è un attacco a Salvini più che a me». E perché, scusi? «Io sono con Matteo da sempre. Fugatti mi pare molto vicino a Calderoli, invece... che vuole una Lega pura e soprattutto secessionista». Insomma, siamo ai materassi come direbbe il Padrino. Il commissario Maurizio Fugatti è stato chiaro: «Espulso perché non ha rispettato le indicazioni impartite sia nel corso della campagna elettorale che successivamente». Fuori il consigliere comunale più votato (312 preferenze) del Carroccio a Bolzano.

E adesso, Galateo?

Faccio ricorso, è naturale. Da statuto Fugatti avrebbe dovuto convocarmi e comunicare la decisione. Non lo ha fatto. Come non ha rispettato altre procedure.

Ma, al netto delle forme, perché?

Faccio un'ipotesi: io, con i tempi tecnici, potrei avere il ricorso accolto tra 60 giorni. E che succede nel frattempo?

Lo dica lei...

Che la Lega qui, entro agosto deve fare il suo congresso e lo deve fare prima di quello nazionale a settembre. In questo modo mi hanno escluso. E così Salvini potrà avere meno voti congressuali. Ma io protesterò.

Con Fugatti?

Lui lo ha fatto per questioni personali. Ce l'ha con me. È evidente che c'è chi costruisce ponti e chi invece li distrugge per fatti suoi, per prestigio individuale. Ma i risultati alle urne si sono visti e quelli non si possono espellere. Come non si può espellere la volontà del popolo.

Lei ha subito scritto, ieri all'alba "attenti agli sciacalli" ma non è che c'entra anche la politica, del tipo: la sua riluttanza all'autodeterminazione in salsa leghista trentina?

Anche. Non ne sono entusiasta ma non ho mai rotto per questo. Anche se vorrei aggiungere una cosa.

Prego...

È arrivato il momento che i trentini si occupino del Trentino. Qui ci sono i bolzanini che conoscono Bolzano meglio dei Benzi e dei Fugatti. È ora che ci si organizzi da soli.

La Tomada ha definito Fugatti "austriacante".

È un suo giudizio. Ma a me fa piacere soprattutto la solidarietà di tanti.

È stata decisiva quella foto con lei accanto ai nemici giurati del giorno prima, Holzmann e Biancofiore?

Per quella riunione ho chiesto l'autorizzazione alla segreteria di Salvini. Che mi ha dato il via libera.

Sicuro?

Sicurissimo. E poi, guardi: la lettera porta in calce la data del 12 luglio, molto prima di quella riunione per il "no". Dunque...

Dunque magari c'entra la sua campagna elettorale troppo personale?

Altra storia inventata. Io ho iniziato tutto nello spirito collettivo. Poi Kurt Pancheri ha fatto qualche volantino, poi anche loro lo hanno fatto...

Loro chi?

Il gruppo Vettori-Nevola. Allora Fugatti ci ha convocato in una riunione segreta a Trento e ha detto in sostanza: liberi tutti. Così sono uscite le quartine. Ma naturalmente non solo la mia e di Maturi. Poi io ho avuto i voti gli altri no. Questa è la realtà. Che non possono cambiare.

La corrente Vettori è più vicina a Fugatti di lei?

Pare di sì. Ma alla fine chi decide sono gli elettori, mi spiace.

Cambierà gruppo in consiglio?

Per adesso faccio ricorso. Se me lo accolgono resto. Altrimenti vedrò. Io sto dove sono in ogni caso.

CasaPound o Holzmann?

Non corriamo...

Ma...

Ma se quello che mi è successo servirà per riaggregare forze del centrodestra disperse e per il bene della città, allora anche tutto questo può essere un buon inizio...













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