Gettoni, a Merano politici all’incasso mentre gli altri rinunciano

Dovrebbero guadagnare 50 euro per ogni seduta più i rimborsi chilometrici: molti restituiscono la somma per senso civico, ma non i politici di professione


di Giuseppe Rossi


MERANO. E come ad ogni fine anno, è arrivato il tempo di remunerazione anche per i membri dei quattro comitati di distretto che compongono i servizi sociali organizzati dal comprensorio sul territorio tra Merano, val Passiria, Lana con val d'Ultimo e bassa val Venosta.

Ma se per alcuni rappresentanti la partecipazione alle riunioni del comitato è un puro atto di volontariato, esercitato ad esclusivo titolo gratuito, ce ne sono altri che ai loro cinquanta euro per seduta come al rimborso chilometrico non rinunciano. E questo anche se siamo in presenza di comitati che devono decidere attività legate ai servizi sociali, all’aiuto delle famiglie in difficoltà piuttosto che ai casi di assistenza per varie altre forme di disagio. E guarda caso, i primi a non dire di no ai soldi che il Burgraviato assegna a ciascun membro, sono i politici di professione. Ora, nessuno pretende che si debba rinunciare al gettone di presenza come se fosse un atto dovuto; piuttosto salta agli occhi che se qualcuno decide di farlo, 99 volte su cento appartiere alla società civile, e quasi mai alla politica.

E così accade che Alberich Hofer, membro del comitato di distretto della val Passiria, rinunci sia al gettone di presenza che ai rimborsi chilometrici per aver partecipato a quattro delle cinque sedute del comitato, mentre altri come il sindaco di San Martino, Rosmarie Pamer ai suoi 108 euro (due gettoni di presenza da 50 euro più 8 euro di rimborso chilometrico) non rinunci proprio.

Lo stesso sindaco che, oltre a percepire lo stipendio come primo cittadino del paese della val Passiria, incassa anche oltre 800 euro al mese come membro della giunta del Burgraviato guidata da Alois Kroell. Ma il sindaco Pamer non è l'unico politico di professione a non dire di no alla retribuzione per la partecipazione al comitato di distretto del comprensorio.

A Merano tutti i dieci membri rinunciano alla indennità chilometrica (ci mancherebbe, visto che quasi tutti risiedono in città), ma nessuno dice di no al gettone di presenza. E tra chi lo incassa ci sono l'assessore al sociale del Comune di Merano Alois Gurschler e il vicesindaco Giorgio Balzarini, cinquanta euro a testa per la partecipazione a una delle sedute. Lo stesso direttore amministrativo della fondazione Pitsch, Albert Strobl, porta a casa per le tre sedute a cui ha partecipato in qualità di presidente 150 euro.

Il comitato di distretto più virtuoso è quello che fa capo a Lana e alla val d'Ultimo: su sei membri, cinque rinunciano a qualsiasi forma di retribuzione, mentre il sesto membro incassa 69 euro in tutto.

A Naturno su dieci membri tre non rinunciano al gettone: Heinrich Kainz per quattro sedute incassa 200 euro. Quello della val Passiria è il comitato di distretto più costoso: su dieci membri, l'unico a rinunciare a tutto è Alberich Hofer.

Thomas Karlegger per cinque sedute porta a casa 250 euro, Konrad Pamer 236 euro per 4 gettoni di presenza più rimborso chilometrico.

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