Le guardie della Forestale hanno rimesso un libertà il rapace

Giovane astore liberato al Colle di Bolzano

Sui prati del Colle (Bolzano) le guardie della Stazione forestale Bolzano assieme agli addetti del Centro Recupero Avifauna Bolzano hanno rimesso in libertà un giovane astore



BOLZANO. Sui prati del Colle (Bolzano) le guardie della Stazione forestale Bolzano assieme agli addetti del Centro Recupero Avifauna Bolzano hanno rimesso in libertà un giovane astore. Soccorso nell’agosto 2010 era stato sottoposto a cure riabilitative nei mesi scorsi.

Come riferisce il dott. Claudio Calissoni del Centro Recupero Avifauna Bolzano, le operazioni di involo hanno avuto esito positivo: l'astore dopo aver abbandonato in tutta fretta il cartone che lo ospitava, si è appoggiato sul ramo di un albero al limitare del bosco, quindi, grazie al piumaggio completamente ripristinato, con un volo perfetto si è "imboscato".

Il giovane astore era stato soccorso nel mese di agosto dello scorso anno ai Piani di Bolzano dal personale della locale Stazione Forestale. Il rapace, che probabilmente proveniva dai boschi del Colle, aveva perso le penne remiganti, quelle che gli consentono di volare, e la cui crescita è piuttosto lenta.

I forestali erano intervenuti su richiesta della proprietaria di maso "Nusser" situato nei pressi di ponte Campiglio che aveva segnalato la presenza dell'astore, un rapace che di solito caccia nel bosco e non in territorio aperto, che si stava cibando dei porcellini d’india ospitati in un recinto nel cortile.

I responsabili della Stazione forestale di Bolzano, una volta stabilito che l’animale non era in grado di riprendere il volo, forse perché ferito o sotto shock, lo avevano catturato dopo un breve inseguimento fra i vigneti e quindi consegnato al Centro recupero avifauna di Bolzano. Qui era stato preso in cura e seguito dal dott. Claudio Calissoni e dai volontari del centro fino ad oggi.

Per valutare il suo stato di salute il veterinario dott. Vincenzo Mulè gli aveva fatto gli esami del sangue e radiografie e prescritto una dieta ricca a base di topi, pulcini e quaglie (surgelati). Dal momento che il problema essenziale era la mancanza delle penne remiganti con conseguente incapacità di volare, la degenza del giovane rapace ha richiesto più tempo. In vista della sua liberazione, presso un centro specializzato di Padova il rapace è stato riabilitato al volo con esercitazioni in un tunnel di volo lungo 30 metri.

Ciò si è reso necessario visto che l'astore caccia e si riproduce prevalentemente in zone arboricole e le sue ali, piuttosto corte e larghe, devono consentire un potente battito poco ingombrante e la sua lunga coda timonare il volo nelle più intricate foreste.













Altre notizie

Attualità