Giovane bolzanino pestato insieme all’amico gay

L’aggressione sul treno a Cuneo. Gli hanno spruzzato negli occhi gas ustionante Per 24 ore ha perso la vista. I due sono stati anche rapinati dalla banda


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Doveva essere un semplice viaggio di rientro a Cuneo, dove il giovane (non rendiamo nota la sua identità per tutela delle vittime di violenza) era diretto di ritorno dalle vacanze di Natale per riprendere gli studi. Il ragazzo bolzanino era in compagnia di un suo amico, un ragazzo gay che condivide con lui il percorso di studi.

E proprio mentre erano sul treno, un gruppo di stranieri, tre o quattro, che i due hanno identificato come dell’Est europeo, si è avvicinato con fare minaccioso, prima deridendo e poi offendendo il ragazzo che inevitabilmente era caduto al centro delle loro beffe. Poi la faccenda ha preso una piega ben peggiore, e uno degli stranieri ha estratto una bomboletta con gas ustionante, spruzzandola sul volto dei due giovani.

Un dolore lancinante difficile da spiegare, è quanto i due hanno raccontato poi, è l’improvvisa cecità che è poi durata per almeno ventiquattr’ore, sono stati gli effetti dello spray.

Mentre i giovani si contorcevano sui sedili, gli stranieri ne hanno approfittato per rubare loro telefonini e portafogli, per poi scendere indisturbati alla stazione successiva, non appena il convoglio si è fermato. E sono scesi anche i due giovani aggrediti, finendo carponi, in stato di cecità sulla banchina, finché un gruppo di loro coetanei si è avvicinato per prestare loro soccorso.

Avvisata la Polizia Ferroviaria del posto, e portati in ospedale, i due se la sono cavata senza riportare danni permanenti. Il prodotto utilizzato, è poi emerso, non è un semplice spray al peperoncino, ma una miscela fatta in casa a base di un gas molto forte che procura delle gravi ustioni al contatto con la pelle. Normalmente, dicono gli addetti ai lavori, viene utilizzato come arma impropria per commettere rapine ai passanti. In questo caso, i due giovani dopo un giorno di urla di dolore hanno riacquistato la vista e presto non avranno più traccia della brutta esperienza sul volto.

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