Giovane ferito con armi giocattolo, 5 denunce a Selva

Sequestrati dai carabinieri fucili, pistole e passamontagna La banda dovrà rispondere di lesioni personali


di Massimiliano Bona


SELVA GARDENA. Hanno indossato dei passamontagna per non farsi riconoscere e si sono divertiti a colpire, con delle armi giocattolo,un giovane gardenese ferendolo ad un braccio con una scarica di pallini di plastica: per questa bravata cinque giovani della zona, d'età compresa tra i 18 e i 34 anni, sono stati denunciati dai carabinieri di Ortisei e Castelrotto per lesioni personali in concorso, porto di armi e oggetti atti a offendere e alterazione di armi giocattolo.

Le indagini. I militari dell'Arma sono riusciti a inchiodare la banda, che era fuggita dal centro di Selva a bordo di una Golf, grazie a una serie di perquisizioni domiciliari, durante le quali hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale. Le armi giocattolo trovate a casa degli indagati dai militari dell'Arma, coordinati dal capitano della compagnia di Ortisei Mariano Bastanza, erano perfettamente funzionanti, modificate e complete di caricatori. Sono stati sequestrati un fucile tipo Ak 47, 3 pistole semiautomatiche, due passamontagna, un chilo e quattrocento grammi di pallini in plastica, una fondina ascellare e una «mimetica» militare. Della banda entrata in azione l’8 maggio scorso in val Gardena facevano parte M.K., diciottenne residente a Castelrotto, Y.K., trentaquattrenne residente a Castelrotto, L.D., ventunenne residente a Ortisei, S.D.N., e D.G..D.N., altri due neo maggiorenni della zona.

Il softair. Tenendo conto della quantità di materiale sequestrato è probabile che i cinque pratichino regolarmente «softair», attività che solitamente si svolge nei boschi per simulare attacchi militari e «giochi di guerra». Il softair si distingue dalle altre attività basate sulla simulazione di attività militari per l'utilizzo delle «air soft gun», ovvero armi ad aria compressa. In questo caso i militari dell’Arma cercheranno di capire se il gruppo si sia reso protagonista di altre scorribande. Un caso analogo, rimasto però irrisolto, era stato segnalato, infatti, una decina di giorni fa nei pressi di un campo sportivo a Naz, in val d’Isarco.

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