Giudici, nomine al Tar Procedura più trasparente

Per la prima volta l’avviso della selezione per un magistrato del gruppo tedesco “Congelata”, almeno per ora, la nomina della compagna dell’onorevole Zeller


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Il 31 luglio sul sito del Consiglio di Stato è stato pubblicato l’avviso di procedura selettiva per la nomina di un magistrato appartenente al gruppo linguistico tedesco per il Tar di Bolzano. Si elencano i requisiti richiesti e si precisa che le domande per partecipare alla selezione devono essere presentate entro 30 giorni.

È la prima volta che succede ed è un passo importante nel nome della trasparenza. In realtà, in base all’articolo 97 della Costituzione, per accedere ad un qualsiasi posto pubblico si deve sostenere un concorso e quest’ultimo dovrebbe essere reso pubblico, per consentire agli interessati di presentare la domanda. Questa dovrebbe essere una prassi, ma per quanto riguarda le nomine dei giudici del Tar di Bolzano non è mai stata rispettata.

In Alto Adige quello del Tribunale amministrativo è da sempre un campo minato, perché a differenza del resto d'Italia, dove i magistrati vengono selezionati con un concorso, qui in base alle norme di attuazione, le nomine sono politiche: 4 magistrati su proposta governativa, 4 su proposta del consiglio provinciale, equamente distribuiti tra italiani e tedeschi. Ciò significa che la Provincia nomina chi è poi chiamato a giudicare i suoi atti amministrativi.

Ed essendo la nomina politica - questa è da sempre la contestazione più forte - non c’è chiarezza né sull’iter né sui requisiti richiesti. È successo a suo tempo per la copertura dei posti lasciati liberi da Zelger e Demattio: non era uscito alcun bando, né era stato fissato un termine per la presentazione delle domande su nessun sito istituzionale.

L’anomalia si è ripetuta quando all’inizio dell’anno si è trattato di sostituire il giudice Marina Rossi Dordi andata in pensione. In quel caso però è scoppiato il polverone politico, quando - a febbraio - si è saputo che il consiglio dei ministri aveva avviato la procedura per la nomina di Alda Dellantonio, direttore dell’Avvocatura del Comune di Merano, compagna di Karl Zeller, senatore Svp e titolare di un importante studio legale. Si sono riaccese le polemiche sulle modalità di nomina dei giudici del Tar altoatesini, si sono sollevati dubbi - arrivati fino a Roma - sulla compatibilità tra giudice e coniuge, convivente, parenti o affini iscritti all’albo degli avvocati. Qualcuno, tra gli altri sette che aveva presentato domanda per il posto di giudice del Tar riservato al gruppo italiano, aveva annunciato ricorso.

Per tutte queste ragioni, forse, la nomina ufficiale di Alda Dellantonio, che spetta alla presidenza del consiglio superiore di giustizia amministrativa e che era attesa per maggio, non è ancora stata formalizzata. A prescindere da capacità e titoli, che non sono in discussione, proprio il fatto che non si sia dato pubblicità all’apertura della procedura selettiva potrebbe, in caso di ricorso, rendere illegittima la sua nomina.

Di buono c’è che adesso, per l’individuazione del giudice del Tar di lingua tedesca, si è deciso di rendere trasparente almeno l’avvio dell’iter. La speranza è che questo sia solo l’inizio che porti, come auspicato da più parti, all’eliminazione di quella che è un’eccezione tutta altoatesina nell’intero ordinamento della Repubblica italiana e proprio per questo si è spesso parlato di “giustizia addomesticata”.

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