Gli altoatesini spendono meno in medicine

I taglio è del 15%. I farmacisti: «Si vendono sempre più “generici” e gli ospedali ci fanno concorrenza»



BOLZANO. I farmacisti non hanno dubbi: «Aiutiamo la sanità a risparmiare. Solo nel 2012 il Servizio sanitario ha risparmiato più del 15%». Stephan Peer membro di Federfarma Alto Adige è laconico: «Un taglio così netto non è stato registrato in nessuna altra regione italiana.

Ma per una soluzione duratura al problema dei costi della sanità bisogna che ci siano sacrifici da tutte le parti, senza eccezioni». Quello della sanità è un capitolo fondamentale nel bilancio provinciale, con oltre un miliardo di euro destinato a questo settore ogni anno. «Per evitare che in futuro si assista ad una esplosione dei costi sanitari, soprattutto in vista di una riduzione del bilancio provinciale, appare assolutamente necessaria una riforma generale della sanità. Lo scorso anno da una parte sono state sottoscritte più ricette e dall'altra l'Azienda Sanitaria ha tagliato del 15,8% la spesa per l'acquisto di medicinali». In concreto la spesa è passata da 58,1 milioni di euro nel 2011 a 49 milioni nel 2012.

«Il risparmio è legato principalmente alla crescente predilezione per i farmaci generici più economici rispetto ai preparati originali, con una differenza di prezzo come minimo del 20%, ma solitamente anche maggiore», continua Peer. Per i farmacisti ciò si traduce in una diminuzione cospicua del guadagno, nonostante venga comunque assicurato il medesimo servizio e le stesse prestazioni. Peer evidenzia come purtroppo in tal modo l'attività base del professionista, ovvero la fornitura di medicinali, diventi sempre meno importante rispetto invece alla cosmetica e alla parafarmaceutica.

A ciò si aggiunge la nuova forma di "concorrenza" esercitata dalle farmacie ospedaliere, che dal punto di vista dei farmacisti non rappresenta un vantaggio né per l'azienda sanitaria in termini di costi-benefici, né per i pazienti stessi. Da sottolineare inoltre che le farmacie ospedaliere seguono orari molto limitati, al contrario delle 119 farmacie che offrono un servizio capillare su tutto il territorio provinciale. Secondo le stime dei farmacisti, per riuscire a tagliare i costi bisognerebbe innanzitutto guardare alle strutture ospedaliere che divorano ogni anno somme considerevoli.

«Non bisogna essere conservatori, ma al contrario è necessario promuovere delle vere e proprie riforme, a partire dal pronto soccorso, dai lunghi tempi d'attesa per le visite specialistiche e fino agli orari di apertura degli ufficiali sanitari e dei medici di famiglia».

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