Gli eredi di Langer cercano il rilancio

Nella alleanza ambientalisti-Sel donne al 50% e tornano gli italiani. Dello Sbarba, Trincanto e Sola per strappare voti al Pd


di Francesca Gonzato


BOLZANO. I Verdi hanno detto no a Rifondazione comunista e sì a Sel. Alle elezioni provinciali gli eredi di Langer provano a ottenere almeno un consigliere in più dei due uscenti e scommettono sulla alleanza con Sel.

La lista è di 34 candidati, dopo l’esclusione di Irene Senfter. Per la prima volta i candidati e la testa di lista sono stati scelti attraverso le primarie. Netta la linea «femminile», con 17 candidate e Brigitte Foppa uscita vincente dalle primarie e capolista.

Sel porta con sé Lorenzo Sola, ex segretario della Cgil che prova a strappare voti al Pd, Elena Farruggia, Christian Pasquale Tomaino e Olfa Sassi.

La campagna elettorale principale sarà basta sulla testa di lista dei primi otto candidati.

Al secondo e terzo posto si trovano, attraverso le primarie, Hans Heiss e Riccardo Dello Sbarba, i consiglieri uscenti. Seguono Evelyn Maria Gruber-Fischnaller, l’assessore comunale Patrizia Trincanato, Tobias Planer, Lorenzo Sola ed Elena Farruggia.

Evelyn Gruber-Fischnaller e Planer rappresentano la nuova ondata di giovani che ha chiesto spazio nei Verdi e spinto per le primarie, insieme a Brigitte Foppa. Un passaggio non semplice.

In fondo come i Freiheitlichen, anche i Verdi si giocano molto in queste elezioni. Dopo anni di opposizione approderanno in giunta provinciale? Riusciranno a crescere o si confermerà l’assestamento su due consiglieri?

Negli ultimi anni è subentrata una certa routine sui temi chiave del movimento, convivenza e plurilinguismo, la presenza degli italiani si è indebolita, mentre in consiglio provinciale i due consiglieri hanno lasciato il segno scavando nello scandalo energia. Brigitte Foppa, che punta al Consiglio, presenta così la squadra: «Siamo freschi e positivi, rinnovati, plurilingui, con un netto ritorno di Bolzano, mentre nel 2008 si puntò sulla periferia. Diversi partiti hanno iniziato a proporsi come interetnici, anche il Pd, ma noi siamo i “leader sul mercato”: solo noi abbiamo consiglieri provinciali e comunali italiani e sudtirolesi fianco a fianco». Dello Sbarba confronta 2008 e 2013 e tira un sospiro di sollievo: «È cambiato completamente il clima. E per fortuna. La campagna elettorale del 2008 fu orribile, dominata dagli attacchi agli stranieri. Oggi gli stranieri sono solo uno dei temi, mentre la riflessione è come uscire dalla crisi e con quale modello. Insomma, siamo tornati ai nostri temi, perché l’analisi non è filosofica, ma basata su casi concreti. La battaglia di Sesto Pusteria non riguarda solo una pista da sci. Il tema è quale turismo vogliamo in Alto Adige: una sola stagione dominata dallo sci o quattro stagioni, il che significa non cementificare la natura? La Venosta sta diventando un caso di scuola sull’agricoltura: vogliamo metterci in concorrenza con le mele cinesi, innaffiate di pesticidi, o puntiamo sul biologico per un mercato vicino?». I Verdi in giunta? Foppa risponde: «Farebbe bene all’Alto Adige». Ma, aggiunge Dello Sbarba, «temo che anche con Kompatscher la Svp continuerà a cercare alleati di comodo». Aggiunge Lorenzo Sola: «Questa alleanza funziona bene. Proponiamo una autonomia più democratica e un welfare capace di produrre un lavoro più qualificato». Tra i candidati, Hans Peter Stauder, protagonista della battaglia a Sesto, Christoph Moar, leader di una lista civica interetnica a Chiusa, l’architetto Maria Laura Lorenzini, già componente della commissione edilizia comunale.

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