Gli stranieri della Consulta «Il Comune ci ignora»

Il presidente Bassamba: «Ci sono sempre più immigrati, bisogna tenerne conto» Tra gli esempi negativi la mancata collaborazione con l’assessorato alla scuola


di Giuseppe Rossi


MERANO. A dieci anni dal suo insediamento e dopo due rinnovi, l’ultimo dei quali avvenuto non senza fatica, la consulta stranieri del Comune di Merano vive ancora una situazione di isolamento istituzionale. Ad affermare tutto il disagio che pervade i componenti dell’organismo è stato il presidente Diaby Bassamba, senegalese, chiamato a presentare in consiglio la relazione sull’attivitá svolta lo scorso anno. «Dovremmo essere il punto di incontro – ha detto Bassamba – tra amministrazione comunale e cittadini stranieri, che oramai a Merano sfiorano il 17% dell’intera popolazione. Questo compito peró non puó essere realizzato se la consulta non viene sentita. I vari assessorati e gli uffici comunali non ci interpellano per avere consigli e questo atteggiamento ci lascia molto frustrati». Bassamba ha poi lanciato un appello all’aula, alla maggioranza, agli assessori e ai consiglieri di opposizione presenti. «Visto che la consulta esiste – ha detto il presidente – e che le viene riconosciuto un ruolo istituzionale dallo statuto vi prego di sfruttare questa occasione, sfruttate la consulta. L’integrazione è un cammino, i cittadini stranieri non sono piú un fenomeno per Merano ma una realtá. Noi abbiamo la fortuna di conoscere i problemi dei cittadini stranieri e per questo i nostri consigli dovrebbero essere richiesti e accolti. Sappiamo ad esempio che il mondo della scuola di lingua tedesca in questo periodo è in grande difficoltá per il numero delle iscrizioni di figli di genitori stranieri che continuano a salire. L’assessorato alla scuola fino a oggi non ci ha coinvolti. Pensate che l’80% dei cittadini stranieri che vivono a Merano con il permesso di soggiorno prima o poi chiederanno la cittadinanza. Dobbiamo prepararci a questo futuro multietnico». Ad accompagnare il presidente Bassamba in aula c’erano anche la vicepresidente della consulta Vera Petrusevici della Moldavia e Shahed Raja, unico rappresentante ad essere stato presente in tutti tre i periodi di vita della consulta immigrati. La consulta scenderá, con le prossime elezioni, da 16 a 12 membri, ogni Stato potrá avere al massimo tre eletti e il Comune potrá riservarsi il diritto di nominare fino a 4 componenti esterni.

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