Gli studenti: «Daremo le pagelle ai docenti»

La Consulta lavora a uno strumento scientifico per valutare l’operato dei prof Ogni istituto manderà due alunni: al lavoro una task force di 36 ragazzi


di Alan Conti


BOLZANO. Alunni che valutano gli insegnanti per dare indicazioni utili al miglioramento della didattica e, chissà, organizzare al meglio la pianta organica del corpo docenti.

E' ambizioso il progetto cui stanno lavorando le consulte studentesche provinciali in lingua italiana e tedesca: uno strumento scientifico per permettere agli studenti di giudicare l'operato dei propri professori.

A spiegarne il significato è direttamente il presidente dell'organo italiano Jacopo Dezulian, alunno del liceo classico di Brunico.

“L'idea è quella di mettere a punto un sistema che sia in grado di dare delle indicazioni ai docenti sull'efficacia della loro didattica. Non si tratta di nulla di punitivo né di una vera e propria pagella, ma di indicazioni utili per capire se il proprio metodo è adeguato al gruppo classe che si ha di fronte”.

In Inghilterra, negli Stati Uniti e nei Paesi Nordici si tratta della normalità. “Addirittura esistono formule che legano a questo documento i premi o gli scatti di stipendio”.

Una valutazione che rischia, però, di essere inficiata dalla simpatia per un insegnante. “Ci faremo aiutare da esperti del settore perchè realizzare un questionario che esuli da questo aspetto è sicuramente possibile. La speranza è che tra qualche anno questo tipo di confronto venga avvertito come necessario dagli stessi docenti. Come se fosse parte di un codice deontologico”.

La consulta studentesca, comunque, è particolarmnte attiva e vivrà mercoledì una giornata speciale con una seduta all'interno degli spazi del consiglio provinciale.

“Stiamo lavorando su molteplici tavoli – continua Dezulian – e una commissione sta mettendo a punto una riflessione importante sullo strumento dell'autogestione. Si tratta di uno strumento che dovrebbe affinare le capacità degli studenti di coordinarsi in un'iniziativa di approfondimento concordata con il dirigente scolastico. Un momento formativo anche in se stesso. Saremo presenti, inoltre, al Festival delle Resistenze per un incontro condiviso con le consulte tedesca e ladina sul tema della scuola che vorremmo”.

Responsabile della consulta studentesca italiana in seno all'Intendenza Scolastica è Annalisa Gallegati.

“Ogni istituto manda due rappresentanti e abbiamo un totale di trentasei ragazzi espressione di diciotto scuole. Si tratta di giovani che diventano protagonisti nell'indicare una via alle istituzioni. E' la loro voce che trova un canale espositivo”.

Il rischio è che la politica si riveli sorda.

“Ultimamente la tendenza nazionale è quella di prestare sempre molto ascolto a questi organi. Si sta finalmente capendo che bisogna essere in grado di essere recettivi con i bisogni della società moderna, specialmente in un momento di scarsa offerta di lavoro. Bisogna affrontare nuove metodologie di insegnamento con la tecnologia o anche solo considerare aspetti cruciali come saper scrivere un curriculum chiaro ed efficace”.

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