Gli tolsero il figlioletto Minaccia assistente sociale

Il giudice vieta all’uomo di avvicinarsi alla direttrice dell’istituto per l’infanzia Molestie e pedinamenti: adesso rischia di finire in carcere per stalking


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Nel febbraio dello scorso anno ha patteggiato un anno di reclusione per stalking nei confronti della direttrice dell’istituto provinciale per l’assistenza all’infanzia con sede in via Guncina a Bolzano. Ora, a distanza di più di un anno, è tornato a farsi vivo riprendendo a minacciare la donna che ha subito dato l’allarme alle forze dell’ordine e alla magistratura. Protagonista della vicenda giudiziaria è un altoatesino di 58 anni che è stato colpito da una nuova ordinanza del giudice Walter Pelino che gli vieta di avvicinarsi alla struttura e alla direttrice in questione. Già due anni fa, quando iniziò a perseguitare la direttrice dell’Ipai, venne arrestato su disposizione della magistratura. Rimase in carcere tre giorni. Poi patteggiò un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena e promise di mettere testa a posto. Ora è tornato a farsi vivo con nuove telefonate minatorie di tutti i tipi e a tutte le ore. La direttrice dell’istituto ha denunciato la situazione ed ora è nuovamente intervenuto il giudice con un’ordinanza che impone all’uomo di non avvicinarsi alla sede dell’istituto e di lasciare in pace la direttrice. Se non dovesse attenersi alle disposizioni, rischia un nuovo procedimento per stalking e una nuova condanna con conseguente revoca della sospensione condizionale del precedente patteggiamento. Al centro del caso c’è la disperazione dell’uomo che ritiene la direttrice dell’Ipai responsabile della decisione di revocargli la patria potestà nei confronti del figlioletto, tolto dal contesto familiare. In realtà si trattò di una decisione assunta dal tribunale dei minori dopo una allarmata relazione dei servizi sociali. L’ambiente familiare venne considerato non idoneo alla crescita normale del piccolo. Il provvedimento fu assunto dopo che la madre naturale era stata considerata non in grado di curare la crescita del bambino. Il padre ha però sempre considerato responsabile della situazione la direttrice dell’istituto provinciale per l’assistenza all’infanzia. Dopo una serie di minacce di morte, di pedinamenti e offese di tutti i tipi, l’uomo due anni fa arrivò anche ad aggredire fisicamente la dirigente che finì in ospedale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità