Gobbetti è il nuovo preside  di Scienze e Tecnologie 

Università. Succederà al professor Stefano Cesco che chiude il suo secondo e ultimo mandato Gli ultimi sei anni sono stati molto intensi. Inaugurate anche tre lauree magistrali



Bolzano. Da ottobre, il professor Marco Gobbetti - scelto dall’ultimo consiglio di facoltà con 32 voti su 34 - succederà al professor Stefano Cesco, al termine del suo secondo e ultimo mandato. Microbiologo degli alimenti di fama mondiale, in questa sua nuova veste Gobbetti sarà chiamato ad accompagnare la nascita della nuova facoltà di ingegneria al Parco Tecnologico NOI. Rafforzare la ricerca e il trasferimento tecnologico in Facoltà fino a quando l’attuale struttura non sarà divisa tra le due facoltà di scienze agrarie e di ingegneria: questo in sintesi il programma presentato dal professor Gobbetti nell’ultimo Consiglio di Facoltà che lo ha scelto come preside per i prossimi tre anni. Ad affiancarlo, saranno i due vicepresidi alla ricerca e alla didattica che avevano coadiuvato il suo predecessore. “Gli ultimi sei anni sono stati intensi ma molto soddisfacenti”, spiega il preside uscente, prof. Stefano Cesco, “in questo periodo siamo riusciti a lanciare un nuovo corso di laurea, a inaugurare tre lauree magistrali, un executive Master e due dottorati, quasi triplicando il numero di studenti che è passato da 240 a 700”. Risultati che Cesco ricollega alla proficua collaborazione con i vicepresidi e i colleghi di Facoltà. “Penso ai tre vicepresidi di questi sei anni - Fabrizio Mazzetto, Andrea Gasparella e Matthias Gauly - ma anche alle proposte costruttive degli altri professori e al supporto dell’amministrazione”, aggiunge Cesco, “nel mio mandato avevo puntato sul consolidamento. Spero di essere riuscito a sviluppare al meglio le idee e i progetti di tutti quanti”.

Se la facoltà di scienze e tecnologie in questi anni ha consolidato il proprio ruolo nel contesto locale, nazionale e internazionale sia per quanto concerne la formazione che la ricerca, adesso il primo compito impegnativo sarà la prevista suddivisione in due nuove facoltà: Ingegneria e Agraria. “È un’opportunità da cogliere nel segno di una piena e trasversale valorizzazione delle attuali risorse e potenzialità. A questa prospettiva è anche legato il definitivo trasferimento di molteplici attività di ricerca presso il NOI TechPark”, afferma Marco Gobbetti, “in questo contesto sono da perfezionare aspetti più puramente logistici fino ad aspetti di governance che devono favorire l’interazione tra i settori della ricerca e il trasferimento tecnologico”. Quest’ultimo punto è basilare per favorire l’economia e competitività delle strutture universitarie. Il neo-preside di Scienze e Tecnologie chiarisce il perché: “Il legame con il settore privato deve, da un lato, trasferire conoscenze e acquisire fiducia e, dall’altro deve essere fonte di investimenti per l’innovazione e l’acquisizione di giovani risorse umane”. Marco Gobbetti, professore ordinario di Microbiologia degli alimenti, è uno dei massimi esperti italiani e mondiali nel suo settore scientifico (Google Scholar lo posiziona al primo posto al mondo in “Food Microbiology”). Originario di Perugia, Gobbetti ha insegnato e svolto ricerca all’Università Aldo Moro di Bari dal 2000 al 2016 per poi trasferirsi nel 2017 a Bolzano, alla Facoltà di Scienze e Tecnologie. È membro del Comitato per la Biosicurezza, Biotecnologie e Scienza della Vita del Consiglio dei Ministri e fino al 2019 è stato membro del Consiglio Universitario Nazionale. Ha pubblicato più di 400 articoli scientifici ed è responsabile di oltre 120 progetti di trasferimento tecnologico finanziati da aziende italiane e internazionali del settore alimentare e farmaceutico. Ad oggi ha registrato otto brevetti, quattro dei quali per prodotti di consumo. Durante la sua permanenza a Bolzano, Gobbetti ha istituito la laurea magistrale internazionale in Scienze dell’Alimentazione per l’Innovazione e l’Autenticità e ha dato vita a una rete di collaborazioni che includono giganti del settore alimentare come Barilla o i consorzi del Parmigiano-Reggiano, Grana Padano e del Prosciutto di San Daniele.













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