VAL DI VIZZE

Gran Vedretta, sospese le ricerche dei due alpinisti dispersi

Ancora nessuna traccia di Ulrich Seebacher ed Andreas Zoggeler: allargato il raggio d'azione, si monitora anche il versante austriaco della montagna



VAL DI VIZZE. Le uniche tracce sulla Gran Vedretta di Ulrich Seebacher ed Andreas Zoeggeler continuano ad essere solo quelle lasciate sulla neve prima di iniziare la scalata alla parete nord con picconi e ramponi assieme a Peter Vigl e Thomas Lun.

Quattro alpinisti travolti da una valanga sulla Gran Vedretta: recuperati due corpi, due dispersi Da ieri sera sono in corso le ricerche a tremila metri di quota. Sono tutti di Renon, tre facevano parte del soccorso alpino Cnsas

I due, di 40 e 41 anni, risultano dispersi da sabato sera mentre i due compagni di escursione sono stati ritrovati morti colpiti da una valanga. Da tre giorni gli uomini del soccorso alpino di Vipiteno e Colle Isarco, coadiuvati da alcuni colleghi della sezione di Renon (oggi in tre) amici dei quattro alpinisti, stanno monitorando palmo a palmo la zona. Lo strato di neve, portato dalla slavina, in alcuni punti varia dai 2 metri ai 50 centimetri. Vigl (44) e Lun (40) sono stati trovati proprio in una zona dove il velo è meno spesso, a circa 2.600 metri di quota. Secondo i soccorritori, però, avrebbero fatto almeno 400 metri di volo quindi è plausibile che il gruppo non fosse distante dalla cima posta a 3.464 metri nel gruppo del Gran Pilastro.

Travolti dalla slavina: le vittime sulla Gran Vedretta

Tutti e quattro originari dell'altopiano del Renon, tutti e quattro grandi appassionati ed alpinisti esperti. La slavina caduta sulla Gran Vedretta in Alto Adige ha spazzato via quattro amici che andavano insieme da sempre in montagna. I soccorritori hanno recuperato i corpi di Peter Vigl, 44 anni e Thomas Lun, 40. Risultano ancora dispersi, ma non ci sono sperenze di trovarli in vita, Ulrich Seebacher, 40 anni, e Andreas Zoeggeler, 40. Tre di loro (Vigl, Seebacher e Zoeggeler) facevano parte del soccorso alpino del Cai (Cnsas) di Renon. L'articolo

Una scalata che, mediamente, richiede, tra le 4 e le 5 ore. “Per non lasciare nulla di intentato – spiega il capostazione del soccorso alpino di Renon Gottfried Fuchsberger – dall'Austria è arrivato anche un elicottero per controllare tutto il loro versante”. Di fatto è stato ampliato il raggio delle ricerche. Ieri sera un elicottero svizzera Rega specializzato aveva cercato di captare il segnale sotto la neve di uno dei dispersi (il dispositivo suona a vuoto), ma senza successo. Purtroppo nessuno dei due aveva con sé l'Arva che permette una localizzazione veloce sotto la valanga. Sul posto sono anche tornate le unità cinofile, ma le condizioni metereologiche continuano ad essere difficili: di norma sulle slavine opera un centinaio di soccorritori, ma in questo caso in quota possono lavorare solo 15/16 unità per volta. In mattinata, infatti, le ricerche sono state sospese a causa della nebbia scesa fitta in tutta l'area. Nel pomeriggio un nuovo tentativo. (a.c.)













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